Il Codacons annuncia la richiesta di
costituirsi parte civile, anche in rappresentanza degli
azionisti che si affideranno all'associazione entro il 18
gennaio, nell'udienza preliminare che inizierà il 28 gennaio nei
confronti di tre ex amministratori della Banca Popolare di Bari,
accusati di ostacolo alla vigilanza e false comunicazione
sociali, "che hanno contribuito a causare il dissesto della
banca - dice l'associazione - e a mandare in fumo i risparmi dei
piccoli azionisti".
Il Codacons, che già assiste centinaia di azionisti nell'altro
processo in corso sulla gestione dell'istituto di credito
barese, chiederà "il risarcimento del danno subito a causa della
perdita di valore delle proprie azioni, oltre al danno morale"
che l'associazione quantifica in "10 mila euro ciascuno".
Il filone d'inchiesta al via il 28 gennaio è il secondo sulla
vecchia governance della banca che arriva davanti al giudice,
dopo quello in corso a carico di Marco e Gianluca Jacobini,
padre e figlio rispettivamente ex presidente ed ex condirettore
generale, accusati di aver falsificato per anni i bilanci e i
prospetti e di aver ostacolato l'attività di vigilanza di
Bankitalia e Consob. Nel primo, le parti civili che hanno
chiesto di costituirsi sono quasi 3mila. Questo secondo
procedimento, sulle cosiddette "operazioni baciate", riguarda di
nuovo Gianluca Jacobini, con Giuseppe Marella e Nicola
Loperfido, rispettivamente ex responsabili dell'Internal Audit e
della Direzione Business della banca.
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