Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Ex Ilva: Cassazione,diritto risarcimento per case deprezzate

Ex Ilva

Ex Ilva: Cassazione,diritto risarcimento per case deprezzate

La battaglia dei 'ribelli del Tamburi"

TARANTO, 06 luglio 2021, 14:13

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

I "ribelli dei Tamburi" hanno vinto la loro battaglia. La Terza sezione della Corte di Cassazione ha respinto il ricorso dell'Ilva in Amministrazione straordinaria e confermato la legittimità delle sentenze del Tribunale e della Corte d'Appello di Taranto, che avevano riconosciuto il diritto al risarcimento per il "ridotto godimento dei propri immobili" ad un gruppo di cittadini proprietari degli appartamenti di una palazzina di Via De Vincentiis del quartiere Tamburi, difesi dall'avvocato Massimo Moretti.
    Tra le persone che dovranno essere risarcite c'è un operaio dell'Ilva in pensione, Salvatore De Giorgio, che viveva a circa 200 metri dai parchi minerali del Siderurgico e poi ha dovette lasciare l'immobile per trasferirsi a Lizzano.
    L'Ilva già in primo e secondo grado era stata condannata al risarcimento quantificato, in via equitativa, in un importo pari al 20% del valore degli immobili al momento della domanda, con importi compresi tra i 12 e i 16mila euro ad appartamento.
    La vicenda si conclude, precisa Moretti, "dopo 15 anni di battaglia giudiziaria, iniziata con la prima lettera di messa in mora del 2006. Questa sentenza consente ai 'ribelli' di tirare un respiro di sollievo poiché non saranno tenuti a restituire quanto riuscirono ad incassare dopo la sentenza del 2014, poche settimane prima che Ilva fosse ammessa alla procedura concorsuale". Purtroppo però, la sentenza - conclude il legale - non aiuterà i cittadini di Taranto attivatisi successivamente alla sentenza del Tribunale del 2014, o che comunque alla data di gennaio 2015 non abbiano ottenuto il pagamento, ad ottenere il risarcimento a cui avrebbero diritto. Come è noto, infatti, la procedura concorsuale non pagherà questi crediti risarcitori, per insufficienza dei fondi disponibili".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza