"Per risollevare le sorti
delle famiglie che sono in crisi ovunque, in Italia e nel mondo,
non si può solo pensare che ci debba essere l'impegno del
governo. Ci deve essere uno sforzo comune, corale, da parte di
tutti per evitare smagliature nella rete parentale". Lo ha detto
la ministra per le Famiglie, la Natalità e le Pari opportunità,
Eugenia Roccella, in videocollegamento con Canosa di Puglia dove
oggi è stato inaugurato il centro servizi per le famiglie
ospitato in un bene confiscato alla criminalità organizzata.
"I centri servizi per le famiglie sono la cenerentola dei
servizi sociali perché non hanno un quadro normativo di
riferimento nazionale e su questo interverremo a breve", ha
proseguito Roccella spiegando che la crisi delle famiglie è
"intrecciata alla questione demografica" e che per questo va
"affrontata con metodo chiaro", ovvero "non sottraendo compiti
alla famiglia e spostandoli su altre agenzie educative ma
sollecitando le responsabilità genitoriali e sostenerle".
Per la ministra, bisogna "tornare a dare peso alla famiglia
aiutando i genitori che spesso sono smarriti". "Nel decreto
Caivano - ha ricordato - abbiamo previsto che nei prossimi
device ci sarà di routine la app per il controllo parentale
dando così la possibilità per le famiglie di controllare accessi
ed evitando rischi come esporre i bambini a contenuti, come i
porno, che possono ledere la costruzione del loro immaginario e
della loro sessualità". "È sempre una buona notizia sapere di un
bene confiscato alla mafia e che ora sia un centro per le
famiglie è ancora più positivo", ha concluso Roccella.
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