Gli effetti del Covid
sull'economia dei porti della Sardegna: dieci milioni in meno di
entrate e taglio da 40 milioni sulla spesa per acquisti di beni
e servizi rispetto a quanto preventivato lo scorso anno per il
2020. Sono le principali cifre del bilancio di previsione 2021
approvato, insieme ad altri 11 punti all'ordine del giorno, dal
Comitato di Gestione dell'AdSP del Mare di Sardegna.
Ammonta, di conseguenza, a poco più di 50 milioni la previsione
delle entrate per il 2021 (10 milioni in meno del previsionale
2020) e a circa 110 milioni quella relativa alle uscite
(rispetto agli oltre 152 previsti per l'anno in corso).
Riduzioni che, secondo l'Authority "non minano la salute'
finanziaria dell'AdSP" che, già dal prossimo anno, potrà
iniettare sul mercato risorse, pari a circa 60 milioni di euro,
da destinare alla realizzazione di opere di grande
infrastrutturazione portuale e ad interventi di manutenzione
straordinaria su aree e beni demaniali. Importo questo che, nel
Programma Triennale delle Opere Pubbliche 2020 - 2022, approvato
sempre nella seduta odierna del Comitato di Gestione, si
aggiunge agli oltre 33 milioni di euro programmati per l'anno in
corso e ai circa 85 per il 2022.
Un potenziale di investimenti in opere, pari ad oltre 181
milioni di euro, che riguarderà, tra gli interventi più
consistenti, il completamento dell'infrastrutturazione del Porto
Canale. Non solo opere, ma anche attivazione di nuovi traffici
merci. "A seguito di specifica istanza da parte del gruppo
Grendi - spiega il presidente dell'Authority Massimo Deiana - è
stata rilasciata un'autorizzazione di 4 anni a svolgere attività
di impresa nello scalo di Golfo Aranci: un segnale incoraggiante
in questo particolare momento di crisi che investe l'economia
del Paese".
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