"Anche i Santi vivono in cella",
con le immagini del regista e fotografo Paolo Andolina e i testi
della giornalista Pierelisa Rizzo, è un libro che racconta come
i reclusi si ancorano ad un Dio per sopravvivere e coltivare la
speranza. Il volume si presenta il 20 dicembre all'Hennaion, La
Biblioteca degli autori ennesi, alle 17.30 e contestualmente
sarà inaugurata la personale di Paolo Andolina con alcuni scatti
tratti dal libro, visitabile, fino al 5 gennaio.
"Anche i Santi vivono in cella" è un lavoro che vede la luce,
con una raccolta di foto di oltre 30 anni, all'interno del
carcere di Enna .
"Tanti, tantissimi, troppi sono i detenuti che transitano nelle
patrie galere. Molti li ho incontrati e fotografati in questi
anni in un carcere siciliano. Giovani e meno giovani, africani,
albanesi, francesi, curdi, indiani e... anche paesani - dice
Andolina -. Ogni gesto, ogni oggetto, ogni icona assume un
significato purificatore e riconciliatore. Qui ho compreso che
la speranza nel proprio Dio dà la possibilità di vedere fuori da
una finestra anche quando è ermeticamente chiusa. E che ti da la
forza e la dignità che ti permette di vivere anche quando si è
morti. E con questa speranza che in questi luoghi sorge anche
quel Dio che non ho mai incontrato, ma che va in ogni carcerato,
poiché in carcere se ne sente particolarmente bisogno".
"Terra e cielo, arte e impegno,. Questo progetto fotografico
è anche un progetto di vita, il segno di una presenza costante e
partecipe accanto a chi è temporaneamente privato della propria
libertà", scrive nella prefazione al libro Don Luigi Ciotti.
L'iniziativa ha il patrocinio del Comune di Enna, della
Regione Siciliana (assessorato ai Beni culturali) e del Libero
consorzio comunale di Enna; i contributi dei giornalisti
Riccardo Iacona ed Enrico Bellavia. Alla presentazione
prenderanno parte anche il sindaco di Enna, Maurizio Dipietro, e
Mario Messina, bibliotecario di Hennaion.
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