L'ex comandante della Polizia
penitenziaria al Beccaria, Francesco Ferone, potrà tornare a
lavorare all'Ufficio esecuzione penale esterna, ma non nel
carcere minorile milanese al centro dell'inchiesta su presunti
maltrattamenti e torture ai danni di minori detenuti. Lo ha
deciso il gip di Milano Stefania Donadeo, dopo l'istanza della
difesa.
Il giudice ha così limitato per Ferone la sospensione, che era
stata decisa con misura cautelare, dal solo esercizio
dell'incarico al Beccaria, mentre potrà lavorare, stando al
provvedimento, all'Uepe, dove tra l'altro già lavorava, da
quando aveva terminato l'incarico di comandante al Beccaria.
La stessa limitazione della sospensione al solo incarico al
Beccaria, con possibilità di lavoro per l'Uepe, è stata disposta
dal gip per altri tre agenti, tra gli otto in totale sospesi il
22 aprile, quando altri 13 sono stati arrestati. Per un quinto
agente, inoltre, la misura della sospensione è stata revocata
dal giudice, perché nell'interrogatorio è riuscito a dimostrare
che aveva cercato di impedire le violenze. Gli altri tre sospesi
non avevano presentato istanze al giudice.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA