Costruire un piano pandemico europeo.
Attivare il Mes che consentirebbe all'Italia di avere 37
miliardi per abbattere le liste d'attesa in sanità. E impegni
sulla scuola e sui salari, il cui potere d'acquisto è crollato.
Di questo hanno parlato Alessio D'Amato, ex assessore alla
Sanità del Lazio ed Elena Bonetti, candidati alle elezioni
europee con Azione durante un 'Aperitivo europeista' che si è
svolto a via Flaminia Nuova, presente la deputata Valentina
Grippo, Paolo Pappalardo, segretario del XV municipio e, tra gli
altri, Guido Milana e Walter Ricciardi.
"Si sta parlando poco di Europa, di programmi, di quali
saranno gli scenari futuri. Azione ha puntato su programmi e
competenze ed io ho scelto Azione proprio per l'attenzione che
da subito ha dato al Servizio sanitario nazionale - ha spiegato
D'Amato con il quale il Lazio fu considerata Regione
d'eccellenza per la gestione del piano vaccinale durante la
pandemia - L'Italia è 20ma su 27 per capacità di spesa dei fondi
europei, abbiamo utilizzato meno del 50% delle risorse del Pnrr
ma se abbiamo fondi da spendere, oggi, è perchè la gran parte
sono risorse comunitarie. Se sarò eletto, il mio impegno - ha
assicurato D'Amato - sarà pari a quello che ho messo come
assessore nella gestione della pandemia. Dobbiamo puntare al
sogno dell'Europa di Altiero Spinelli, precursore del processo
di integrazione europea, di quella Europa che a noi ha
consentito 70 anni di pace; nessuno si può salvare da solo,
abbiamo bisogno di Europa più forte".
Bonetti si è soffermata invece sulla quesione tra chi vuole
"una Europa piccola e condannata a dipendere dagli altri, come
Giorgia Meloni, che vuole condannare l'Italia ad essere
periferia dell'Europa, e chi vuole una Europa che funzioni,
vicina ai territori, con una sanità che funzioni, una scuola
all'atezza dei nostri figli e delle sfide future. Durante la
pandemia senza Europa non ci saremmo potuti salvare. La politica
italiana - ha aggiunto - si è ridotta a tanto rumore: che vuol
dire, come fa la maggioranza, andiamo ad occupare Bruxelles? È
una politica muscolare e inconcludente. Ma la verità è che non
hanno abbassato di 1 euro le tasse dopo 2 anni di governo, sono
saliti al potere al grido 'aiutiamo le famiglie' ma non hanno
fatto nulla e si limitano a dare 100 euro alle famiglie una
tantum se la donna non lavora, perché se lavora non danno
niente. Questo non è pericolo del fascismo ma inconcludenza
della politica".
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