(ANSA)- ROMA, 16 NOV - "E' costato poco": così Vittorio
Sgarbi commenta la vendita da record del dipinto 'Salvator
Mundi' di Leonardo battuto all'asta ieri a New York per 450
milioni di dollari.
"Quando si vuol esprimere l'importanza di un'opera - dice
Sgarbi durante la conferenza stampa di presentazione della
mostra 'Matrix. Oltre la realtà' di Luciano Ventrone che si
aprirà il 19 novembre nel museo civico archeologico e pinacoteca
Edilberto Rosa ad Amelia - si usa impropriamente l'aggettivo
'costoso'". Il critico spiega che un'opera importante ha un
valore assoluto inestimabile che si traduce in una cifra che può
sembrare alta per chi non la possiede, ma è bassa se si
considera che quell'opera è unica."Queste opere - continua
Sgarbi - costano molto perché autori come Leonardo o van Gogh
hanno un valore unitario che si deve moltiplicare per il numero
di persone che conoscono quegli autori. E' come se ognuno
pagasse un 'obolo' moltiplicato per il numero di persone che lo
conoscono. Ecco perché questi autori hanno quotazioni così alte
(e un Raffaello, ad esempio, meno), perché corrispondono con la
loro popolarità che coincide con la loro universalità. Una volta
stabilito il moltiplicatore, però, la cifra raggiunta dall'opera
ha sempre un valore relativo perché il dipinto (che in questo
caso è spirito e anima di Leonardo) ha un valore assoluto, la
cifra è convenzionale" afferma.
"Il vero tema però è un altro" tuona il critico. "Questo
Leonardo è diventato Leonardo grazie al suo costo, perché fino a
ieri non c'era unanimità sull'autenticità dell'opera che oggi,
grazie a questo risultato, viene conclamata. Il valore di
mercato in questo caso dimostra che quell'opera è un capolavoro
e che è effettivamente sua. Anche io stesso, inizialmente, avevo
il dubbio che ci fosse anche la mano di un suo allievo e invece
oggi sono convinto che sia un capolavoro assoluto di Leonardo".
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