Ballerine e donne dalla femminilità
pronunciata. Figure femminili in dolce attesa. Immagini
angelicate, dai tratti 'masacciani', dalle pennellate e dai
colori delicati, quasi sfumati, in uno stile surrealista che
forse è solo la ricerca dell'oblio, la voglia di lottare contro
il male o di dimenticare il dolore. Figure di bambini nei suoi
quadri mai. Quelli erano i suoi pazienti. "I miei bambini" come
chiamava i piccoli che lei curava nel suo frequentatissimo
studio dei Parioli a Roma. Ora una mostra organizzata dal marito
il dottor Agostino La Bella, all'Auditorium Parco della Musica,
dal 23 maggio al 2 giugno, ricorderà ancora una volta l'artista
Anna Maria Navazio, non la pediatra.
L'esposizione comprende molte tele realizzate nel periodo
della malattia, fino all'ottobre 2018, quando la "dottoressa" ha
smesso di lottare morendo prematuramente. La sua vasta
produzione artistica comprende circa 200 tele a olio, pastelli,
acquarelli e disegni. L'opening avrà la presentazione di Claudio
Strinati.
"Nondimeno alcuni quadri forse incompiuti - scrive Strinati
nella sua presentazione - qui esposti, sono apparsi non solo
degnissimi di essere presentati ai cultori delle Belle Arti e
agli estimatori della insigne pittrice, ma anche in qualche modo
rilevatori degli estremi pensieri dell'artista. Alcuni privi di
titolo sono stati titolati forse arbitrariamente, ma mantenendo
fermo un principio fondamentale che attraversa tutta l'ampia
produzione della Navazio, quello dell'opera d'arte quale
espressione diretta della più potente e insieme discreta
emotività depositata nei quadri con una fierezza e una
comunicativa che consente di collocare la nostra artista in una
posizione di rilievo nella storia della pittura italiana di
questo primo ventennio del ventunesimo secolo".
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