"Cos'è la Mafia? Devo chiedere a
papà...". È la risposta di un bambino alla domanda del
questionario sulla mafia cui hanno partecipato centinaia di
ragazzi, da Palermo a Napoli, da Taranto a Bergamo, ora
riportata nel libro "Io non c'ero. Cosa sanno i giovani di
Falcone e Borsellino" (Ponte Sisto, 250 pagine, 14 euro)
firmato da Nicolò Mannino, presidente del Parlamento della
Legalità Internazionale, e da Pino Nazio, giornalista Rai, con
l'introduzione del ministro della giustizia Andrea Orlando, che
"debutta" oggi a Monterchi (Arezzo). A 25 anni dalle stragi di
Capaci e via D'Amelio il libro è rivolto ai giovani e diverse
scuole hanno deciso di adottarlo come testo base per far
conoscere la mafia anche grazie a contributi particolari, come
quelli della giornalista Anna Germoni e di Giovanni Buttarelli
che ha lavorato con Falcone al ministero di via Arenula, o alla
trascrizione del racconto del presidente del Senato Pietro
Grasso sull'attentato a cui è scampato per un caso, subito dopo
le stragi del '92. Nel libro sono riportati gli appunti
originali che Borsellino ha consegnato a Mannino nel corso di un
incontro in una scuola di Palermo e, compaiono i verbali inediti
del Consiglio Superiore della Magistratura desecretati in
occasione dell'anniversario di Capaci. "La ricerca conferma -
spiega Nazio - che i ragazzi hanno sentito parlare di mafia
soprattutto in tv (88%), poi a scuola (57%), attraverso Internet
(42,7%), in famiglia (39,3%) e tra gli amici (23,3%)".
Significativi alcuni pensieri dei giovanissimi presenti nel
libro, c'è chi scrive che la mafia "È la situazione violenta che
si crea quando il popolo ha fame e non trova aiuto nello Stato",
chi, pessimisticamente, nota che "La mafia è tutto ciò che ci
circonda". Marco, terza media, afferma che "Anche posteggiare in
doppia fila, credendosi più furbi, è un atto mafioso che rivela
un atteggiamento di prepotenza anche rispetto alle leggi". Anche
i nuovi italiani conosco Falcone e Borsellino. Harcha, anni 17,
proveniente dal Marocco: "Dal primo giorno che sono entrata in
Italia, ho sentito la vostra storia. Sono fiera di essere in un
Paese come questo dove suoi uomini sono così forti e ci
difendono senza avere paura".
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