NINA FABRIZIO, 'FRANCESCO II PAPA
DELLE DONNE'' (San Paolo, pag. 208, euro 18,00)
Per la prima volta, nella ormai ampia pubblicistica su Papa
Francesco, un libro indaga il rapporto tra il primo pontefice
gesuita della storia e il mondo delle donne. Religiose, laiche,
dottoresse di strada, giornaliste, ex prostitute, vittime della
guerra sporca in Argentina, semplici mamme, capi di stato e
persino cantanti liriche, sono tantissime le donne che durante
questi sette anni di pontificato sono entrate in contatto
diretto con Begoglio.
Si scopre così, pagina dopo pagina, storia dopo storia, nel
volume "Francesco Il Papa delle donne" della giornalista Nina
Fabrizio (edito da San Paolo, pagine 208, euro 18,00 - in uscita
il 21 febbraio) che proprio questo pontificato, così proteso
verso le periferie e caratterizzato dall'opzione preferenziale
per i poveri, ha anche favorito il sorgere di un vasto movimento
femminile, sia interno, sia parallelo alla Chiesa e al Vaticano.
E' una storia che in realtà nasce già in Argentina, quando
Bergoglio riuscì a salvare dalla dittatura militare anche donne
ed amiche come il magistrato di simpatie di sinistra, Alicia
Olivera. E poi, appena salito al soglio di Pietro, sostenendo
nella sua dura battaglia Estela Carlotto, leader delle Abuelas
de Plaza de Mayo, che è riuscita, anche grazie all'intercessione
di Francesco in favore dell'apertura degli archivi ecclesiastici
argentini, a ritrovare suo nipote, figlio strappato alla madre
durante le disumane torture praticate nella famigerata Esma.
Intanto anche la predicazione e i discorsi di Francesco si
sono impreziositi di anno in anno di nuovi messaggi alle donne,
quasi Bergoglio si fosse posto in dialogo diretto con loro. Una
interlocuzione che si è aperta anche a gesti storici come i più
volte rinnovati abbracci con ex prostituite, vittime di fenomeni
di sfruttamento brutali, quasi completamente ignorati
dall'opinione pubblica. L'aver affrontato di petto i temi delle
donne, ha condotto il Pontefice argentino fino ad alzare,
finalmente, il velo sugli abusi sessuali e di autorità che le
religiose stesse subiscono nel chiuso degli ordini. Anche a
questo tema il volume dedica un ampio capitolo, tratteggiando le
tensioni interne al Vaticano stesso e il protagonismo di molte
donne, come l'ex coordinatrice del mensile Donne chiesa mondo,
allegato all'Osservatore romano, Lucetta Scaraffia, per riuscire
ad affermare proprio all'interno della Chiesa una vera
consapevolezza sui drammi subiti da troppe suore senza voce.
Francesco, racconta il libro, è stato il primo Papa a farsi
intervistare da giornaliste donne, il primo Papa ad avere così
numerose e franche relazioni diplomatiche con leader politiche
femminili, il primo Papa ad aver ascoltato direttamente dalle
attiviste per i diritti dei popoli indigeni la loro voce,
riservandogli anche una giusta ribalta davanti alla platea dei
vaticanisti accreditati durante il recente sinodo
sull'Amazzonia. E' stato, quindi, il primo Papa ad aver
chiaramente denunciato il femminicidio ed il primo a favorire un
maggiore accesso, seppur ancora timido, delle donne in incarichi
curiali di vertice (di cui al momento detengono circa il 10%). E
proprio nel suo pontificato, quasi come un segno dei tempi,
anche in Vaticano, promossa da alcune dipendenti, è nata
un'associazione di donne dall'emblematico nome D.VA, simile a
molte altre in crescita tra le società civili dei più diversi
Paesi del mondo. Per questo, sostiene l'autrice, Francesco può
essere un grande alleato delle cause delle donne, che nei suoi
confronti nutrono fiducia, aspettative e speranza.
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