Un Meridiano Mondadori, eventi in
tutto il mondo, da Roma ad Hanoi, film omaggio, maratone di
letture, speciali tv e online. Esplodono i festeggiamenti per
il centenario della nascita di Gianni Rodari, nato a Omegna, sul
Lago d'Orta, il 23 ottobre 1920. Tra le tante pubblicazioni
anche quelle che ci fanno scoprire come Rodari sia stato non
solo il Collodi del Novecento, ma un grande intellettuale a
tutto tondo. E il giorno del compleanno esce il francobollo
celebrativo delle Poste Italiane la cui immagine è top secret
fino all'emissione.
Il countdown per i 100 anni del Maestro della Fantasia, morto
a Roma il 14 aprile 1980, vincitore nel 1970 del Premio Hans
Christian Andersen, considerato il Nobel della letteratura per
ragazzi, era cominciato nel 2019 quando le Edizioni EL, che dal
1991 pubblicano i libri di Rodari, hanno inaugurato il sito
www.100giannirodari.com. La pandemia ha stravolto un po' tutto e
molti eventi sono stati riconvertiti in streaming, ma
l'entusiasmo è intatto. La grandezza dell'autore di 'Grammatica
della fantasia', uscita nel 1973, non è mai stata in
discussione, ma ora entra nei Meridiani Mondadori in due volumi:
Opere, a cura di Daniela Marcheschi, e Rodari a colori, a cura
di Grazia Gotti, che ripercorre la storia delle edizioni dei
suoi testi più celebri, impreziosite dalle tavole di artisti
come Verdini, Munari, Altan e Mattotti. Oltre 2 mila pagine in
cui lo scrittore delle 'Filastrocche in cielo e in terra' e
delle 'Favole al telefono' ci appare oggi nella sua moderna e
sottile complessità.
Riscopriamo il Rodari giornalista, lo è stato fra l'altro per
'L'Unità', il 'Pioniere' e 'Paese Sera' con Einaudi Ragazzi: il
graphic novel 'I sepolti vivi', illustrato dalla pluripremiata
Silvia Rocchi, è tratto da un articolo uscito nel '52 su Vie
nuove che racconta una storia di lotta sindacale, nell'Italia
del dopoguerra. Un capitolo ancora inesplorato della biografia
letteraria di Rodari - insegnante elementare per alcuni anni,
che ha cominciato a pubblicare i suoi libri per ragazzi a
partire dagli anni Cinquanta, ottenendo subito un enorme
successo di pubblico e critica con traduzioni in tutto il mondo
- riguarda l'enorme e duraturo successo che ha avuto in Urss e
ora in Russia. Lo indaga in un saggio Anna Roberti, traduttrice
e presidente onorario dell'Associazione culturale Russkij Mir,
in 'Cipollino nel Paese dei Soviet', che esce il 23 ottobre per
Edizioni Lindau.
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