CARLO LUCARELLI, LEON (EINAUDI, PP
207, EURO 17,50). Fa i conti con Grazia Negro, la poliziotta
cacciatrice di mostri che ha appena partorito due gemelle, e con
Simone, il giovane non vedente, suo ex fidanzato. Torna
l'Iguana, il feroce serial killer scappato dall'ospedale
psichiatrico dove era detenuto e semina paura. Ed entra nella
storia uno strano tassista che fa riprese Instagram e sul suo
taxi ha una scritta in molte lingue con il numero della Casa
delle donne.
Nel nuovo romanzo di Carlo Lucarelli, 'Leon', pubblicato da
Einaudi, lo scrittore ritorna alle origini, all'amato Almost
Blue e tra mascherine, no vax, no mask e green pass, ci porta
dentro la paura, il sentimento dominante di questa storia
claustrobofica e piena di colpi di scena.
"Erano rimasti aperti alcuni conti. Avevo delle curiosità su
Grazia Negro e soprattutto su Simone. Avevo in mente vaghe idee
e poi improvvisamente mi è esplosa in testa tutta la storia ed è
diventato importante per me scriverla" dice all'ANSA Lucarelli.
Cosa era rimasto in sospeso con Grazia e Simone? "Fin
dall'inizio e nello sviluppo nei romanzi seguenti Grazia aveva
un punto interrogativo: che cosa voleva essere: un poliziotto,
una cacciatrice di uomini o una madre? Mi interessava un
personaggio strano, ossessionato e al limite, come lei, a
confronto con qualcosa che è la vita quotidiana. Simone era un
po' sparito, dopo Almost Blue, mancava il suo punto di vista che
è strano ma non solo perchè è non vedente. Leon' è molto più
vicino ad Almost Blue degli altri romanzi che ho scritto con
Grazia Negro. E' un ritorno alle origini di cui sono stato
contento perchè sono saltate fuori delle cose che credevo di
avere dimenticato".
Il titolo è preso da una canzone della band dei Melancholia. "La
scintilla me la hanno data loro. E' una tradizione, come Almost
Blue era stata vedere Chet Baker che canta la canzone di Elvis
Costello. I Melancholia li ho visti a XFactor ed è stata una
scoperta, questa volta sono stati loro ad accendere la
chiavetta".
E lo strano tassista? "E' un personaggio incredibile ed esiste
veramente. Si chiama Roberto. Avevo bisogno di un personaggio
che fosse come lui, che parlasse su twitter e che conoscesse
Bologna. E dopo un po' mi sono detto perchè inventarlo prendo
direttamente Roberto e ce lo infilo".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA