Crolla la produzione industriale a giugno: nella zona euro è scesa dell'1,6% e nella Ue-28 di 1,5%. Lo comunica Eurostat. A maggio era aumentata di 0,8% e 0,9%. In Italia il calo è di appena 0,2%, mentre il più alto è in Irlanda (-8,8%), Portogallo (-4,5%), Francia (-2,3%) e Germania (-1,8%). Nella zona euro a giugno è scesa soprattutto la produzione di beni capitali (-4%), mentre quelli non durevoli sono calati di 2,8%, quelli durevoli di 1,2%, i prodotti intermedi di 0,8% e l'energia di 0,2%. Oltre alla zona euro, sono molti i segni meno anche nella Ue-28: Danimarca (-7,6%), Croazia (-2,2%), Cechia (-2,8%), Polonia (-2,1%), Ungheria (-1,8%). Aumenti della produzione si sono invece registrati in Lituania e Malta (+1,8%) e Lettonia (+1,5%). In Italia, dopo la flessione di aprile (-0,8%), è risalita all'1% a maggio per poi scendere al -0,2% di giugno.
Nel secondo trimestre 2019 il Pil è salito dello 0,2% sia nell'Eurozona che nella Ue-28. Nel trimestre precedente era cresciuto di 0,4% nella zona Euro e di 0,5% nell'Ue-28. Lo rileva Eurostat, che conferma la sua stima flash del 31 luglio. Per l'Italia si conferma la crescita zero nel secondo trimestre, secondo dato peggiore dopo la Germania che dallo 0,4% del primo trimestre, crolla a -0,1% nel secondo. Nella zona euro anche il Pil della Francia e del Belgio arretrano (da 0,3% a 0,2%), quello della Spagna (da 0,7% a 0,5%), dell'Austria (da 0,4% a 0,2%). Nella Ue-28 invece virano in negativo anche la Svezia (da +0,5% a -0,1%) e il Regno Unito (da +0,5% a -0,2%). In crescita invece la Finlandia (da 0,5% a 0,9%), la Lettonia (da -0,1% a +0,8%), e la Danimarca (da 0,1% a 0,8%).
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