Il previsto aumento dei tassi da
parte della Fed con conseguenze già visibili sui rendimenti del
mercato obbligazionario spinge i titoli del settore bancario
europeo ed italiano, dopo quasi un decennio di andamento
stagnante. A sostenere i titoli del settore credito, il cui
indice europeo è salito del 10% da inizio anno mentre quello
italiano ha guadagnato il 7,8% in un mese, è anche la ripresa
economica in corso.
E tuttavia, almeno per le banche italiane, oltre alla
diffusione della pandemia e della variante Omicron, un'incognita
è anche rappresentata dalla fine della moratoria e delle altre
misure anti crisi, scadute a fine dicembre. La pressione per
rinnovarle, che sta venendo dall'Abi, i sindacati del comparto e
molte associazioni di categoria, non sembra per ora far breccia
nelle autorità nazionali ed europee. Una richiesta che verrà con
ogni probabilità ripetuta mercoledì prossimo dal comitato
esecutivo Abi al vice dg di Banca d'Italia Paolo Angelini, che
peraltro siede nel comitato di Basilea.
Si vedrà poi se queste richieste troveranno il sostegno più
convinto delle forze politiche che, pur auspicando un rinnovo,
sono al momento impegnate nella partita del Quirinale e nel
chiedere al governo un aiuto a lavoratori e imprese contro il
caro energia.
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