Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato
4 ore di sciopero in tutto il gruppo, aggiuntive a quelle
nazionali già proclamate dai tre sindacati per il 7 e 10 luglio.
E' la risposta allo stallo della vertenza Wartsila, dopo
l'ennesimo incontro ieri al Mimit, conclusosi con un nulla di
fatto. I sindacati hanno anche annunciato che nei prossimi
giorni si terranno le assemblee per un confronto con i
lavoratori e per valutare le iniziative a sostegno della
vertenza.
Nel condannare il comportamento di Wärtsilä, le
organizzazioni sindacali hanno "sollecitato il governo ad
accelerare l'iniziativa del Mimit, annunciata anche dal Ministro
Urso in un recente incontro in Prefettura a Trieste, ed avanzare
un credibile progetto per la
reindustrializzazione del sito di Trieste, per salvaguardare
l'occupazione e il salario dei lavoratori diretti e dell'indotto
e di farlo utilizzando tutti gli strumenti di cui il Governo
dispone".
Per Fim, Fiom e Uilm, "l'azienda solo a parole conferma la
sua disponibilità nel lavorare per dare un futuro lavorativo ai
300 dipendenti del DCT", poiché "nei fatti" all' incontro di
ieri "ha posto un solo tema: la cassa integrazione". Richiesta
respinta da Fim Fiom e Uilm nazionali con le RSU e definita
"inaccettabile", dato che "non vi sono progetti di
reindustrializzazione che anche Wärtsilä si era impegnata a
presentare". Una "situazione gravissima, che rischia di
precipitare già nei prossimi mesi con l'avvio della procedura di
licenziamento dei lavoratori occupati in DCT".
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