Apre le porte l'Obuv Mir Koži, la
fiera più importante di Russia che Assocalzaturifici organizza a
Mosca. Sono 130 le aziende che esporranno le proprie collezioni
di scarpe. "Si parte. La speranza è di resistere" sottolinea il
presidente dei calzaturieri di Confindustria Centro Adriatico
Enrico Ciccola. "Non si parte con l'idea di conquistare clienti,
ma di mantenere i propri in un mercato sempre più complesso che
ancora non ha incontrato la ripresa annunciata". Il distretto
fermano della calzatura non può rinunciare alla Russia: "siamo
convinti che sia un Paese destinato a tornare a crescere -
sottolinea Ciccola - e ci auguriamo che presto siano tolte le
sanzioni alla Russia. Importante la risposta del distretto
calzaturiero marchigiano con 66 aziende in partenza (di cui 46
dal Fermano) sulle 130 totali che esporranno. Questo ci dà
ancora più forza per intraprendere nuove azioni a supporto dei
nostri associati". Secondo il presidente dei calzaturieri
fermani "non si può attendere senza fare nulla. Nel frattempo
lavoriamo per il Made in Italy e per ottenere gli sgravi sul
costo del lavoro, a cominciare dalle fasi di taglio e orlatura
oggi in gran parte delocalizzate. Con il pensionamento
anticipato, rischiamo di perdere rapidamente forza lavoro
qualificata, quindi è necessario poter inserire nuovi
dipendenti. Ma per farlo serve una detassazione, dobbiamo poter
spendere meno in modo da poter investire nella formazione del
giovane dipendente. In questo momento, a queste condizioni
fiscali, diventa impossibile formare qualcuno e il risultato
sarebbe di ulteriore perdita di competitività". Fondamentale per
raggiungere gli obiettivi il nuovo Tavolo della Moda che si è
riunito il 9 ottobre per la prima volta a Roma con il ministro
Bonisoli: "Finanziamenti per il Made in Italy e politiche di
defiscalizzazione sono i due pilastri che la presidente di
Assocalzaturifici Annarita Pilotti ha posto agli altri
componenti. Due azioni non più rinviabili - insiste Ciccola -
per rafforzare l'azione di promozione e sostegno alle imprese
che Micam Milano e le altre fiere garantiscono ai nostri
calzaturieri. Noi daremo il nostro contributo, anche con studi
mirati sul quadro economico e di sviluppo del distretto
marchigiano, e proprio per questo ci siamo seduti pochi giorni
fa insieme con i colleghi di Macerata per riprendere il percorso
di battaglia e crescita comune".
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