La parte di profitto che le Pmi
girano al fisco "quest'anno scenderà sotto il 60%: per la
precisione al 59,7% contro il 61,2% del 2018. Tornando quasi ai
livelli del 2011". E' quanto prevede l'Osservatorio della Cna,
la Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e
media impresa.
L'alleggerimento delle tasse sarebbe da ricondurre
all'innalzamento dell'aliquota per la deducibilità dell'Imu
sugli immobili strumentali, come laboratori o capannoni (oggi al
50%). Insomma, "la crescita della pressione fiscale non è
ineluttabile. Ma il percorso virtuoso è solo alle prime mosse",
dice la Cna.
Certo, sottolinea, rispetto alla pressione fiscale
complessiva, che negli ultimi anni si attesta intorno al 42-43%,
"è chiaro l'atteggiamento ostile nei confronti delle piccole
imprese".
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