La ristrutturazione in chiave
ambientale o la costruzione di nuovi edifici ecologici non trova
spazio nel mercato delle obbligazioni sostenibili. Come emerge
da una ricerca di SustainAdvisory sul mercato dei Green, Social
e Sustainable (GSS) solo un modesto 7% di 'Green Buildings' è
tra le categorie di progetti ammissibili indicate nell'utilizzo
dei proventi e solo il 5,9% in termini di volumi emessi.
Il totale dei volumi di debito GSS in circolazione emessi da
soggetti italiani e quotati su Borsa Italiana a fine luglio 2021
ammonta a 44,8 miliardi di euro: il 60% di tali volumi è
etichettato come 'Green', l'8,5% come 'Social' e il 31,5% come
obbligazioni 'Sostenibili' o 'Sustainability-linked'.
Il mercato italiano dei green bond, si legge, "è largamente
dominato dalle utilities e dalle società di infrastrutture: le
categorie di progetti ammissibili e più frequentemente citate
nella descrizione dell'utilizzo dei proventi sono le energie
rinnovabili (26%), l'efficienza energetica (18%), la prevenzione
e il controllo dell'inquinamento (12%) e i trasporti puliti
(11%), mentre la categoria degli edifici verdi è citata solo nel
7% dei casi. In termini di volumi emessi, solo 2,6 miliardi di
euro delle emissioni di Green Bond sono stati assegnati alla
categoria Green Building, pari al 10% delle obbligazioni
etichettate come "verdi" e al 5,9% del volume totale delle
obbligazioni GSS emesse."
La ricerca sottolinea come nei paesi del Nord Europa, in
particolare Svezia, Belgio, Regno Unito, Germania, i green bond
sono ampiamente utilizzati nel settore immobiliare sia per
progetti di ristrutturazione che per lo sviluppo di nuovi asset
nei segmenti residenziale e commerciale. Gli investitori dietro
i progetti più grandi sono fondi pensione e compagnie di
assicurazione con forti impegni ESG e politiche di investimento
integrate in fasi avanzate di attuazione di strategie di
sostenibilità, e generalmente firmatari di iniziative Net-Zero
pledge.
Le compagnie assicurative con un'esposizione diretta
all'asset management immobiliare tendono a destinare i proventi
delle obbligazioni esclusivamente all'acquisto di edifici verdi
o alla riqualificazione (retrofit/recupero) degli asset
esistenti in portafoglio.. Il gruppo Generali è il maggiore
emittente di obbligazioni verdi assegnate alla categoria "Green
Building" con un totale di 1,2 miliardi di euro di proventi
assegnati da obbligazioni emesse nel 2019 e 2020.
Nel caso delle istituzioni finanziarie, i proventi delle
obbligazioni sono destinati non solo all'acquisizione, al
finanziamento o al rifinanziamento del portafoglio immobiliare,
ma anche al finanziamento di prestiti/mutui alla clientela
retail e, più recentemente, a monetizzare crediti d'imposta
legati a contributi pubblici per opere di efficienza energetica
(noti come Superbonus, Ecobonus), o alla riduzione del rischio
sismico su edifici esistenti (Bonus Sismico) di privati (non
imprese) e condomini. Intesa San Paolo è il secondo emittente di
green bond destinati ai "Green Buildings" con EUR940m di
proventi assegnati da un bond emesso a marzo 2021.
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