"Chi ha distrutto la Babri
Masjid? Un terremoto? La moschea di Ayodhya si demolì da sola?":
sono gli interrogativi più frequenti che si inseguono su twitter
dopo che un tribunale speciale di Lucknow ha scagionato gli
accusati per l'assalto al luogo di culto musulmano raso al suolo
28 anni fa, il 6 dicembre del 1992. La demolizione diede il via
a violenze antimusulmane che portarono alla morte di quasi 2000
persone e divenne il trampolino di lancio per il successo
crescente della destra induista.
Alcuni dei 32 sopravvissuti su 47 imputati d'inizio processo
sono leader di primo piano del Bjp, come l'ex vice premier Lal
Khrisna Advani, MM Joshi e Uma Bharti.
Nel 2019 una sentenza definitiva della Corte Suprema ha messo
fine alla disputa decennale sulla proprietà del terreno e lo ha
assegnato agli indù: il 5 agosto scorso, il premier Narendra
Modi ha posato la prima pietra del tempio indù che sarà
costruito al posto della moschea, una delle promesse elettorali
chiave del suo partito.
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