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Sfida russa, 'armi nello spazio e modifiche ai confini'

Sfida russa, 'armi nello spazio e modifiche ai confini'

Un documento della Difesa di Mosca preoccupa i paesi baltici. E gli Usa denunciano armi in orbita

MOSCA, 22 maggio 2024, 20:44

Redazione ANSA

ANSACheck

Manovre militari Nato nel Mar Baltico - RIPRODUZIONE RISERVATA

    Il giorno dopo l'avvio di esercitazioni per l'uso di armi nucleari tattiche, da Mosca arriva un'altra notizia destinata a creare nuove tensioni con
l'Occidente. Il ministero della Difesa ha avanzato una proposta per rivedere i confini sul Mar Baltico con Finlandia e Lituania. Ad una decisa smentita ufficiosa, ha fatto seguito una mezza ammissione del Cremlino, mentre  Helsinki e Vilnius hanno chiesto spiegazioni a Mosca.

   Contemporaneamente il Pentagono ha accusato la Russia di aver lanciato il 16 maggio un satellite che "probabilmente è un'arma
contro-spaziale", posizionandolo nella stessa orbita di un satellite del governo americano. Il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov, responsabile delle relazioni con gli Stati Uniti, ha smentito, parlando di "fake news". E il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha affermato che Mosca agisce "assolutamente in conformità con il diritto internazionale" e sostiene "il divieto di lanciare qualsiasi arma nello spazio".

   Intanto, dopo il vertice a Pechino tra i presidenti Vladimir Putin e Xi Jinping, la Gran Bretagna afferma che la Cina sta fornendo a Mosca aiuti militari "letali" da utilizzare nel conflitto in Ucraina. Si tratta di "uno sviluppo significativo", ha detto il ministro della Difesa di Londra, Grant Shapps, che ha parlato di prove fornite dall'intelligence britannica e americana.

   La proposta di rivedere le coordinate geografiche per modificare i confini marittimi nel Baltico è stata postata in un sito governativo dal ministero della Difesa, che dopo alcune ore lo ha cancellato. La motivazione addotta è che le coordinate in vigore, stabilite dall'Unione Sovietica nel 1985, si basavano su mappe nautiche di piccola scala risalenti alla metà del XX secolo, e "non corrispondono pienamente alla moderna situazione geografica". L'obiettivo della proposta sembra quello di dichiarare come acque interne della Russia quelle che circondano
un gruppo di isole russe nel quadrante orientale del Golfo di Finlandia e quelle su cui si affacciano le località di Baltiysk e Zelenogradsk, nella exclave di Kaliningrad.

   Dopo che la notizia della proposta si era diffusa ieri sulle agenzie russe, una "fonte politico-militare" citata dagli stessi media ha assicurato che Mosca non ha "alcuna intenzione di rivedere la linea del confine di Stato nel Baltico". Ma il portavoce Peskov non ha smentito la proposta, invitando i giornalisti a rivolgersi ai suoi autori del ministero della Difesa per avere notizie in proposito. In generale, ha aggiunto, il livello delle tensioni, specie in questa regione, "richiede relativi passi" di ministeri e agenzie russe "per garantire la sicurezza nazionale".

   Molto dura la risposta della Lituania. "È in corso un'altra operazione ibrida russa, questa volta nel tentativo di diffondere paura, incertezza e dubbi sulle loro intenzioni nel Mar Baltico", ha scritto su X il ministro degli Esteri di Vilnius, Gabrielius Landsbergis. "Si tratta - ha aggiunto - di
un'evidente escalation contro la Nato e l'Ue che deve essere affrontata con una risposta adeguatamente ferma". Una fonte del governo lituano ha detto che "un rappresentante della Federazione Russa" è stato convocato "per ottenere una spiegazione completa".

   Più prudente la reazione della Finlandia, che ha annunciato di voler chiedere anch'essa spiegazioni alla Russia attraverso i canali diplomatici. Il primo ministro Petteri Orpo ha affermato di "non vedere al momento motivi di maggiore preoccupazione". "Una volta scoperto esattamente qual è il problema si trarranno le conclusioni", ha aggiunto il premier, sottolineando che le "autorità hanno sempre monitorato
la situazione e dall'inizio sono state in contatto con la Russia attraverso i canali diplomatici".

   Intanto sul terreno in Ucraina il ministero della Difesa di Mosca ha detto che le truppe russe hanno conquistato un altro villaggio, Klescheevka, nella regione di Donetsk. Mentre in quella di Kharkiv il capo dell'amministrazione politico-militare filorussa, Vitaly Ganchev, ha annunciato che 49 villaggi sono caduti finora nelle mani dei soldati di Mosca. Di questi, 13 durante l'avanzata cominciata il 10 maggio dal confine russo a nord-est e 36 in quella in corso da mesi da sud nel distretto di Kupyansk.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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