Il partito del premier Lee
Hsien Loong si è confermato ieri al potere nelle elezioni
legislative a Singapore, l'ultima di una serie decennale di
vittorie inanellate dal Partito di azione popolare (Pap) fondato
dal "padre di Singapore" - e dell'attuale premier - Lee Kwuan
Yew fin dall'indipendenza negli anni Sessanta.
Gli 83 seggi su 93 ottenuti dal Pap in Parlamento
rappresentano una maggioranza granitica, ma in realtà il partito
di governo ha ottenuto soltanto il 61 per cento di voti, il
secondo peggior risultato di sempre. Il Partito dei lavoratori
ha strappato i rimanenti 10 seggi, un numero record per
l'opposizione.
"Abbiamo un chiaro mandato popolare, ma la percentuale delle
preferenze non è alta come speravamo", ha ammesso il premier Lee
oggi, attribuendo il risultato "al dolore e all'incertezza"
causata dalla pandemia del Covid-19, il cui impatto a Singapore
è stato comunque tenuto relativamente sotto controllo.
Nonostante un sistema formalmente democratico, la città-stato è
di fatto nelle mani del Pap, che controlla i media e i gangli
del sistema burocratico.
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