"La Corte d'assise d'appello di Catania ha confermato la sentenza di condanna di primo grado e sarà interessante leggere le motivazioni e in particolar modo per vedere perché non hanno concesso le circostanze attenuanti generiche, una sorte di semi infermità, di non dovere rifare la perizia psichiatrica e il confronto col suocero. Valuteremo il ricorso in Cassazione". Lo ha affermato l'avvocato Villardita commentando la condanna a 30 anni di reclusione confermata in secondo grado alla sua assistita, Veronica Panarello.
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