In Africa l'incalzare del coronavirus combinato con la fame generata dalle misure di auto-isolamento sta spingendo a un esodo dagli agglomerati urbani di alcuni Paesi mentre altri stanno cercando di impedire le partenze temendo una diffusione del covid-19 nelle aree rurali. Questo quadro viene fornito dal quotidiano Le Monde segnalando ad esempio che da "diversi giorni centinaia" di abitanti di Antananarivo stanno lasciando la capitale del Madagascar posta in confinamento a causa della pandemia. Molti preferiscono partire verso le campagne, dove è possibile mangiare grazie un'economia di sussistenza, piuttosto che languire nella città bloccata.
Stesse scene in Kenya, Paese in cui vige un coprifuoco notturno, con vetture in marcia da Nairobi dove vengono presi d'assalto i minibus.
Ma ci sono anche Paesi che hanno chiuso le loro porte. In Gabon ad esempio il governo ha sospeso voli e collegamenti ferroviari interni pregando la popolazione di limitare gli spostamenti nel Paese. Costa d'Avorio, Niger, Burkina Faso e Repubblica democratica del Congo (Rdc) hanno scelto di isolare le proprie città più grandi. Altri hanno adottato più o meno rigorosamente il modello italiano isolando del tutto o in parte la loro popolazione come in Sudafrica, Ghana, Ruanda, Zimbambwe e Madagascar.
Secondo il suo più recente bollettino diffuso domenica mattina da Cdc Africa, un'istituzione sanitaria dell'Unione africana, il continente conta quasi 4.300 casi di contagio in 46 dei suoi 54 Paesi e più di 130 morti.
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