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Moto: Biaggi, io e Rossi due cretini a farci la guerra su stampa

Moto: Biaggi, io e Rossi due cretini a farci la guerra su stampa

Pilota romano'ho sempre cercato assoluto, è segreto della vita'

ROMA, 12 marzo 2023, 11:01

Redazione ANSA

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Max Biaggi non è solo il vincitore di 6 Mondiali (4 titoli iridati consecutivi in 250 e due in Superbike). Il pilota romano è una leggenda del motorsport e un'icona italiana nel mondo. In una intervista a Sky racconta la sua vita: dagli inizi della carriera ("Fino a 18 anni non sapevo nulla delle moto, non sapevo chi fosse Agostini, poi è stato un colpo di fulmine") fino ai successi in pista e alla rivalità con Valentino Rossi: "Siamo stati due cretini a farci la guerra tramite stampa anziché chiarirci a quattrocchi".
    Come è iniziato tutto? "Siamo andati a Vallelunga - ricorda Biaggi - e ho iniziato subito a girare bene, mi sentivo nato per quello. Così ho deciso di correre: allora e anche nei primi anni Vallelunga mi sembrava il massimo, un tracciato fantastico, assoluto come fosse Sepang o Imola... All'inizio mio papà Pietro mi ha appoggiato e aiutato facendo anche da meccanico, eravamo soltanto noi due, ma non avevamo idea... Partivamo con una conoscenza meccanica pari a zero. Avevamo una Honda Nsr 125 per la Sport Production alla quale abbiamo tolto fari, frecce, specchietti, cavalletto, ma nulla più. Eppure andavo forte, così mi ha notato l'Aprilia e anche un meccanico ha detto a mio papà che potevo fare bene e ho vinto 6 gare su 7". Adesso sei un 'ambasciatore' del marchio Aprilia, quello che hai amato di più nella tua vita professionale e sportiva "Vado molto d'accordo con Massimo Rivola e con tutti in Aprilia.
    Qualcuno c'era già quando correvo io. Quest'anno ci sarà un team satellite e credo che avere un secondo team, con due piloti altrettanto forti, possa rappresentare un valore aggiunto, che permetterà di evolvere più velocemente". Insomma non ti sei mai fermato...
    "Nel mio vivere - conclude Biaggi - ho sempre avuto voglia di ambire a qualcosa di assoluto, è il segreto della vita per me.
    Lo diceva anche Ayrton Senna che se smetti di sognare non hai più stimoli".
   

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