Decine di monumentali Stupa buddisti,
che sabbia e montagne hanno salvato dalla furia dei tempi e
dell'uomo. Moschee, monasteri, segni di fortificazioni a guardia
di fiumi ormai prosciugati. E ancora templi millenari, cimiteri,
profili di città testimoni di un passato vivissimo. Sono le
sorprendenti nuove immagini dell'Afghanistan che dopo 30 anni di
guerra pensa al futuro, ripartendo dalle risorse minerarie e dal
patrimonio culturale, con il programma The Afghanistan Heritage
and extractive Industries developement Initiative, che mette
insieme Governo locale, Unesco e Banca mondiale e che vedrà
l'Italia in prima linea nelle operazioni di tutela.
Una vastissima operazione di archeologia preventiva (7 milioni
di euro già spesi), che anche con il telerilevamento Nato ha
indagato 16.200 chilometri quadrati in sei aree minerarie
rivelando oltre 2.500 siti storico-archeologici, 900 dei quali
sconosciuti. Tra le scoperte, segni dell'età del ferro ma anche
tracce di scavi clandestini per il commercio illegale
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