La procura di Prato ha disposto che
la GdF faccia una stima economica per "verificare che effetti
abbia potuto avere la manomissione del macchinario sotto il
profilo del profitto" sui conti dell'azienda in cui morì la
giovane operaia Luana D'Orazio a Montemurlo (Prato). Gli
inquirenti vogliono misurare, se possibile, il vantaggio
economico che proverrebbe dalla eventuale manomissione dei
macchinari della ditta, ipotesi che sta prendendo consistenza
nelle indagini in cui si ricostruisce l'incidente sul lavoro.
Nella ditta, una orditura, la produzione ha continuato senza
soste da quando quattro mesi fa morì la giovane dipendente.
La procura di Prato inoltre ha ricevuto la perizia tecnica
sull'orditoio, che martedì pomeriggio è stata depositata in
segreteria. Il documento è stato consegnato dal consulente Carlo
Gini, al procuratore Giuseppe Nicolosi e al sostituto Vincenzo
Nitti, titolare dell'inchiesta sulla morte di Luana D'Orazio, 22
anni. Secondo quanto emerge, la relazione tecnica confermerebbe
le ipotesi iniziali degli investigatori, cioè che l'orditoio
stesse funzionando alla massima velocità e che nonostante ciò la
saracinesca di protezione fosse sollevata. Sono indagati per
rimozione delle cautele antinfortunistiche e omicidio colposo la
titolare dell'orditura Luana Coppini, il marito Daniele Faggi,
ritenuto gestore di fatto dell'azienda, e il manutentore del
macchinario Mario Cusimano. Le indagini si avviano ora verso la
fase conclusiva.
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