Davide
Pecorelli, l'imprenditore scomparso per nove mesi e ritrovato
poi al largo dell'isola di Montecristo, stamani non ha dato
risposte ai carabinieri della caserma di Porto Santo Stefano
(Grosseto) dove era convocato per una richiesta di informazioni
sulla vicenda di documenti e foto a lui trovati che l'Arma mette
in relazione con le monete d'oro del V secolo d.C. rubate nel
2019 dal museo di San Mamiliano a Sovana (Grosseto). Pecorelli è
indagato per ricettazione.
Stamani l'imprenditore umbro era accompagnato dall'avvocato
Giancarlo Viti di Perugia. "Non sapevamo dell'indagine - ha
detto il legale ai cronisti prima di entrare in caserma - e il
mio cliente si avvarrà della facoltà di non rispondere. Non
conosciamo la contestazione nel dettaglio". All'uscita,
l'avvocato Viti ha aggiunto che "non c'è ancora una
contestazione esplicitata. Sono solo indicati i titoli di reato
ma non c'è una contestazione in fatto quindi non possiamo essere
precisi su questo aspetto".
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