Sfiora i quattro
miliardi di euro il valore aggiunto generato dalla blue economy,
l'economia del mare, nei territori delle province di Livorno e
Grosseto, dove operano 6.277 imprese ed oltre 28.600 addetti. E'
quanto emerge dal rapporto sull'economia del mare 2018,
realizzato dal Centro studi della Camera di commercio e
presentato oggi nella sede di Piombino (Livorno) dell'Autorità
di sistema portuale del mar Tirreno settentrionale.
Oltre al direttore del Centro studi Mauro Schiano, che ha
illustrato i dati, presenti, spiega una nota, il presidente
della Camera di commercio Riccardo Breda e Stefano Corsini,
presidente dell'Autorità di sistema portuale. "Il settore ha
raggiunto buoni risultati malgrado la crisi economica, dalla
quale il resto delle imprese sta uscendo solo ora - ha detto
Breda -. Una volta di più questo dimostra come lo sviluppo
legato non solo al sistema portuale, ma ad una rete di
infrastrutture adeguata e solida, sia essenziale". Il tema delle
infrastrutture è stato sollecitato anche da Stefano Corsini
secondo il quale "le imprese hanno bisogno di operare in un
ambiente adeguato, con servizi e infrastrutture, indispensabili
per la loro crescita. Il corridoio tirrenico in particolare è
una necessità per tutto il Paese". Il valore aggiunto prodotto
dalle imprese blue ubicate da Collesalvetti a Capalbio è
realizzato per il 71,5% a Livorno (976 milioni di euro) e per il
restante 28,5% a Grosseto (390 milioni). La ricchezza generata
dalle attività legate al mare vale, rispetto al valore aggiunto
totale, il 12,3% per Livorno e l' 8,2% per Grosseto); molto più
di quanto registrato per la media Italia (3%) e Toscana (2,8%).
Al contempo, nel 2016, è stato prodotto tra Livorno e Grosseto
quasi la metà (48,6%) del valore aggiunto blue della
Toscana.
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