Il più celebre è Father and Son per
il Mann di Napoli, entrato subito nella classifica dei giochi
più scaricati in oltre 100 paesi. Ma c'è anche il premiato Past
for Future, sviluppato per il MarTa di Taranto con scorci
stupendi della città di oggi e di ieri. O The Medici Game, alla
scoperta di Palazzo Pitti a Firenze sulle tracce di un
misterioso omicidio. Ma chi lo ha detto che videogiochi e
cultura non vanno d'accordo? A volte, solo a metterli insieme,
c'è il "rischio" di far innamorare (dell'uno e dell'altro)
intere generazioni. Parola di Fabio Viola, tra i migliori 10
gamification designer al mondo, che da quattro anni si è
lanciato nella grande scommessa di sposare due mondi
(apparentemente) così lontani fondando il collettivo
internazionale TuoMuseo.
L'ultima creazione è Humbria in Gioco. Dei e Eroi, viaggio nella
regione Umbria attraverso 22 carte digitali che richiamano
storia e tradizioni locali, nell'ambito del più ampio progetto
HUmbria2O. La Cultura non si ferma, realizzato con il contributo
della Regione Umbria e che ha visto la discesa in campo di otto
comuni (Foligno, Assisi, Valtopina, Todi, Baschi, Montecchio,
Alviano, Avigliano Umbro, con il supporto di Acquasparta) e
quattordici musei in una inedita rete collaborativa tra
istituzioni pubbliche e soggetti privati (Associazione Acqua,
CoopCulture, CooperativaLympha, Surgente Cooperativa di Comunità
e il supporto della ProLoco di Valtopina). Obbiettivo, il
rilancio dei luoghi della cultura colpiti dall'emergenza
sanitaria.
"I musei del futuro? Si lavorerà molto più per temi e storie,
attraversando forme e linguaggi - dice Viola - Il fruitore sarà
molto più attivo. Superati i supporti tradizionali, si passerà
dallo storytelling di oggi, in cui qualcuno crea un contenuto e
il pubblico lo percepisce passivamente, allo storydoing, in cui
avremo tutti una parte nella costruzione del racconto".
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