E' impegnato oggi in udienza in
Corte d'appello il procuratore generale di Perugia Sergio
Sottani che ha attivato i suoi poteri di sorveglianza in
relazione alle attività della procura della Repubblica del
capoluogo umbro. Avvicinato dall'ANSA il magistrato non ha
voluto fare alcun commento dopo il comunicato stampa di ieri nel
quale ha annunciato la sua azione.
Al momento non sarebbero stati comunque compiuti atti
formali dalla procura generale.
Questa si è attivata dopo alcuni articoli del quotidiano la
Verità "in cui si riporta il contenuto di interlocuzioni che
sarebbero state intrattenute, all'interno della procura della
Repubblica di Perugia, tra un funzionario di cancelleria,
sottoposto a procedimento penale per accesso abusivo a sistema
informatico (che nei mesi scorsi ha patteggiato la condanna -
ndr), ed alcuni magistrati dello stesso ufficio".
"In questa circostanza, come avvenuto in passato per tutte
le altre situazioni analoghe, questo procuratore generale ha
attivato le proprie funzioni di sorveglianza sull'attività dei
magistrati requirenti del distretto al fine di acquisire ogni
elemento utile per consentire, eventualmente, agli organi
istituzionalmente competenti di far piena luce sui fatti
circostanziatamente segnalati" ha reso noto Sottani.
Il procuratore generale nella sua nota ha poi fatto
riferimento alle "indagini, complesse ed articolate oltre che
estremamente delicate" sui presunti accessi abusivi alle banche
dati della procura nazionale antimafia. "Anche sul punto - ha
scritto Sottani -, l'attività di vigilanza sui rapporti con gli
organi di informazione dei procuratori del distretto impone a
questo procuratore generale di verificare il corretto
bilanciamento tra il doveroso diritto dell'opinione pubblica ad
essere informata nella fase delle indagini ed il rispetto della
presunzione di innocenza".
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