"Nonostante i cambiamenti socio
culturali, nonostante la rincorsa verso il progresso, nonostante
le normative, internazionali e nazionali, la violenza sulle
donne rimane purtroppo un esecrabile fenomeno che sembra
radicato nelle nostre società contemporanee": a intervenire sul
tema, in occasione della Giornata mondiale contro la violenza
sulle donne, è la consigliera regionale Lega Umbria, Paola
Fioroni, vicepresidente Assemblea Legislativa.
"I numeri non ci confortano - spiega - a livello nazionale sono
più di 100 le vittime femminili uccise per mano di un uomo,
oltre 650 le vittime di abusi accolte nei centri antiviolenza
umbri e ancora oltre 900 le chiamate e dunque le richieste
d'aiuto raccolte da telefono donna regionale. Mentre gli omicidi
risultano in diminuzione, le vittime donne sono in aumento.
Questa, peraltro, è solo la triste punta di un iceberg fatto di
comportamenti abusanti e discriminazioni che mettono in
discussione la salute, la vita e in generale i diritti della
donna e dunque della persona".
"La pandemia - sostiene Paola Fioroni in una nota - ha
peggiorato anche questa come distorsione del nostro sistema di
convivenza sociale, soprattutto l'isolamento ha generato
situazioni potenzialmente deflagranti e pericolose.
In Umbria la rete antiviolenza esiste e funziona, una rete che
deve consolidarsi e serrare le sue fila implementando copertura
territoriale e azioni, garantendo la formazione di operatrici e
volontarie, progetti di accoglienza, protezione, sostegno ed
inclusione di donne e bambini. Di fronte a questi dati non
possiamo rimanere inerti. Come Lega abbiamo prodotto importanti
iniziative su questo tema e siamo pronti a raccogliere le sfide
che ci si pongono davanti. Nella riforma della legge
sull'edilizia sociale residenziale e pubblica, per facilitare i
processi di autonomia delle donne rese vittime abbiamo voluto
riservare una quota di alloggi popolari proprio a questa
fattispecie di fragilità, una novità importante, condivisa con
il Centro pari opportunità, che da sempre svolge un ruolo
centrale nel sistema regionale di sensibilizzazione, promozione
ed empowerment della donna. Il Pnrr ci offre inoltre nuove
risorse per pensare alla parità di genere, il Defr regionale
contiene driver importanti per garantire il recupero del gap
occupazionale regionale delle donne e la valorizzazione della
maternità. Vogliamo ragionare nell'indirizzare le politiche per
la famiglia su azioni che implementino l'attenzione alla
conciliazione dei tempi di vita e lavoro che troppo spesso
penalizzano la donna. In questa logica di trasversalità dobbiamo
insieme come comunità lavorare sull'educazione delle nuove
generazioni alla legalità e al rispetto, creando gli anticorpi
utili per rendere immune la nostra società a fenomeni lesivi
della salute, della vita e dei diritti della donna. Auspico che
non sia solo il 25 novembre a scuotere l'opinione pubblica,
perché - conclude Paola Fioroni - tutti siamo coinvolti e
protagonisti nell'eradicazione di ciò che ammorba le nostre
comunità".
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