"L'attuale modalità di calcolo dei
canoni di locazione degli alloggi di Ers pubblica è stata
stabilita nella passata legislatura con il Regolamento regionale
n. 7 del 27.05.2019 'Criteri, parametri e modalità per la
determinazione dei canoni di locazione degli alloggi di ERS
pubblica di cui alla legge regionale 28 novembre 2003, n. 23
(Norme di riordino in materia di edilizia residenziale
sociale)'". Lo afferma in una nota della Regione Enrico
Melasecche, assessore alle politiche della casa.
"La novità più significativa introdotta dal Regolamento - spiega
- è stata la previsione del parametro Isee in luogo del reddito
per accertare la situazione economica del nucleo familiare
dell'assegnatario con il duplice obiettivo:
- di attivare una modalità di calcolo del canone adeguata alle
reali capacità economiche degli assegnatari
- di garantire la copertura delle spese sostenute dall'Ater
regionale per effettuare interventi di riqualificazione
finalizzati alla buona conservazione del patrimonio immobiliare.
L'attuale amministrazione, subito dopo il suo insediamento del
Novembre 2019, si è trovata a fronteggiare l'emergenza
epidemiologica da Covid-19 e le relative conseguenze sulle
attività economiche del Paese e della Regione, per questo già
nel 2020, con deliberazione n. 668 del 29.07.2020, ha stabilito
di contenere eventuali ed eccessive variazioni dell'importo del
canone di locazione degli assegnatari di alloggi Ers prevedendo
una percentuale di variazione del canone medesimo ricompresa,
sia in aumento che in diminuzione, entro il 10% rispetto a
quello determinato con la prima applicazione del Regolamento
adottato nel 2019".
"Tenuto conto che il periodo di emergenza epidemiologica è
tuttora in corso - sottolinea Melasecche - e la conseguente
crisi in tutti i settori lavorativi ed economici richiede uno
sforzo per sostenere, con ogni mezzo, le famiglie in difficoltà,
la Giunta regionale con atto n. 47 del 25.01.2022, ha deliberato
nuovamente di contenere l'aumento dei canoni di locazione entro
la percentuale massima del 10%, sia in aumento che in
diminuzione, rispetto al canone calcolato nel 2021".
"Per quanto riguarda, invece, la Legge regionale n. 15 del
18.11.2021, che ha riorganizzato e modificato le disposizioni
normative in materia di edilizia residenziale sociale e i
requisiti per l'assegnazione degli alloggi, la stessa - spiega -
non ha introdotto alcuna novità relativamente al calcolo dei
canoni di locazione".
"La Giunta regionale - sottolinea l'assessore - per dare
risposta al pressante fabbisogno abitativo delle famiglie in
difficoltà, sta lavorando alacremente al fine di rendere
operativa la nuova normativa con la predisposizione del
Regolamento attuativo sulle case popolari, massimizzando, nel
contempo, la risposta in termini di numero di alloggi da
assegnare.
Tra le ipotesi al vaglio della Giunta c'è quella che prevede di
prorogare le attuali graduatorie vigenti così da procedere con
l'assegnazione di ben 214 alloggi già disponibili e dislocati in
tutto il territorio regionale. Inoltre, con l'emanazione del
nuovo bando, prevista entro la fine del corrente anno, l'Ater
regionale potrà rendere disponibili per le assegnazioni
ulteriori 200 alloggi entro il 2022 e 180 entro il primo
semestre 2023, il tutto grazie agli interventi di recupero
finanziati con il Fondo complementare al Pnrr (Sicuro, Verde e
Sociale). Tutte le ipotesi percorribili saranno analizzate e
valutate dalla Regione nel corso di uno specifico incontro già
programma da tempo e prevista per venerdì 11 febbraio con i
Comuni ad alta tensione abitativa e con l'Ater".
L'assessore rende inoltre noti i dati relativi ai nuclei
affittuari di alloggi di Ers di cui Ater Umbria ha potuto
verificare sia l'Isee sia il canone di locazione sia il numero
di componenti a partire dall'anno 2019 e fino alla proiezione
del 2022 (quattro annualità). "Il campione dei nuclei familiari
presi in esame - spiega - ammonta a oltre il 60% del totale dei
contratti di locazione di Ers attualmente in essere e
rappresenta quindi un campione interessante. Le variazioni media
del canone previsto dall'Ater del 10% ha comportato un canone
medio rimasto pressoché invariato con uno scostamento medio
inferiore all'1%.
Si deduce inoltre che il valore medio dell'Isee si è
incrementato di circa il 9% mentre, grazie all'effetto
calmierante, il valore del canone medio locativo è rimasto
pressoché invariato. Nel dettaglio, il 60% degli assegnatari ha
visto un aumento del proprio canone locativo di circa 6 euro
mensili, mentre il restante 40% ha visto una diminuzione del
proprio canone locativo dell'ordine di oltre 10 euro mensili.
Ognuno può giudicare i dati riportati alla luce delle proprie
convinzioni ma di certo nessuno può pensare demagogicamente di
portare l'Ater al fallimento vista l'importantissima funzione
che svolge e che soprattutto svolgerà nei prossimi anni grazie
ad un piano industriale particolarmente sfidante che prevede
circa 300 milioni di nuovi investimenti".
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