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Proseguono i lavori di ampliamento del deposito di Santo Chiodo

Proseguono i lavori di ampliamento del deposito di Santo Chiodo

Intervento finanziato dal Fondo complementare Pnrr

PERUGIA, 16 marzo 2024, 11:33

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Proseguono "speditamente" - riferisce la Regione - i lavori per l'ampliamento del deposito di beni culturali di Santo Chiodo di Spoleto costantemente monitorati dalla presidente Donatedella Tesei, vice commissario per la ricostruzione, che ha espresso parole di apprezzamento per l'impegno profuso dagli uffici regionali e dell'Usr Umbria nell'ambito della ricostruzione post-sisma 2016. L'intervento di ampliamento del deposito di Santo Chiodo, per un importo complessivo di 6.300.000 euro, fa parte della misura "A3 Rigenerazione urbana e territoriale - Linea di intervento 2 - Progetti per la conservazione e fruizione dei beni culturali" del Progetto Next Appennino - Fondo Complementare al Pnrr.
    È prevista la realizzazione di un nuovo edificio funzionalmente connesso al deposito di Santo Chiodo al fine di incrementare la capacità e l'efficienza della risposta alle emergenze che coinvolgono i beni culturali.
    Il deposito di Santo Chiodo - Centro operativo per la conservazione, manutenzione e valorizzazione dei beni storico-artistici, archivistici e librari dell'Umbria - è nato in seguito al sisma del 1997 per dotare il territorio di una struttura antisismica fornita di adeguate attrezzature nella quale, al bisogno, ricoverare opere prelevate da situazioni di rischio per calamità naturali.
    In seguito agli eventi sismici del 2016, il deposito ha svolto un ruolo "fondamentale" - sottolinea una nota della Regione - per la gestione del patrimonio culturale a rischio: vi sono stati ricoverati oltre 4.500 beni storico-artistici, libri e documenti storici recuperati dai luoghi danneggiati e in attesa di tornare nei siti di origine.
    Molti di questi beni sono stati anche restaurati nei laboratori presenti nel deposito.
    "L'ampliamento - sottolinea la nota - è finalizzato ad accompagnare la ricostruzione fisica dei territori danneggiati dal sisma del 2016 offrendo, nel segno della valorizzazione dei beni culturali, nuove opportunità di sviluppo alle comunità locali e, più in generale, alla Regione Umbria che, in questi anni, grazie al deposito di Santo Chiodo, si è guadagnata un ruolo di tutto rispetto nel settore della conservazione e recupero dei beni culturali".
    I lavori per la costruzione del nuovo edificio sono eseguitii dalle imprese Rti Marcost srl - Bitec Elettrosistemi. Soggetto attuatore è l'Ufficio del commissario straordinario per la ricostruzione mentre soggetto responsabile è la Regione Umbria.
   
   

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