La Madonna in rosso di Giovanni
Bellini e le Storie di Giuseppe ebreo di Gianantonio Guardi, ma
anche Bramantino, Callisto Piazza, Giambattista e Giandomenico
Tiepolo, Canaletto, Sebastiano Ricci, Pietro Longhi, Jacopo
Palma il Vecchio e Giacomo Ceruti. Apre il 31 marzo il MarteS -
Museo d'arte Sorlini di Calvagese della Riviera (frazione di
Carzago) nel entroterra del lago di Garda.
Ben 154 dipinti frutto di cinquant'anni di appassionate
ricerche dell'imprenditore bresciano Luciano Sorlini (1925-2015)
che si affiancano a un'altra trentina di opere di proprietà
degli eredi, per oltre 180 dipinti, dalle tavole in oro
trecentesche alle grandi tele dei maestri del Settecento
veneziano. Il museo (www.museomartes.com) è ospitato nel palazzo
seicentesco residenza di Luciano Sorlini e ora sede della
Fondazione che ne porta il nome.
Un "assaggio" di questi dipinti fu già protagonista nel 2005
della mostra "Da Bellini a Tiepolo" ospitata al Museo Correr di
Venezia, ma ora la collezione, iniziata dal "Signor Luciano"
(come veniva chiamato da tutti) per completare gli arredi delle
sue residenze - prima fra tutti il palazzo veneziano sul Canal
Grande detto "Grimani dall'Albero d'oro" in Campo San Polo - è
al gran completo in 14 sale espositive per una superficie
complessiva di 1.000 metri quadri.
Oltre ai grandi nomi - Tiepolo, Ricci, Guardi, Canaletto,
Rosalba Carriera - sono rappresentati i pittori non così noti,
ma fondamentali per la comprensione complessiva delle arti
figurative della Serenissima. Sorlini sosteneva infatti che con
i soldi necessari per un Canaletto mediocre preferiva di gran
lunga portarsi a casa capolavori di artisti meno contesi dal
mercato, ma certamente più appaganti.
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