/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Analisi falsificate per nascondere amianto, cinque indagati

Analisi falsificate per nascondere amianto, cinque indagati

Nel Reggiano, si tratta di dipendenti pubblici dell'Arpae

REGGIO EMILIA, 09 aprile 2024, 09:45

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Sei indagati, tra cui cinque dipendenti pubblici di Arpae (l'agenzia regionale per la protezione dell'ambiente) di Reggio Emilia, accusati di aver falsificato le analisi per nascondere all'autorità giudiziaria la presenza di amianto nei rifiuti edili provenienti da un impianto sotto sequestro nella Bassa Reggiana. L'inchiesta è diretta dal procuratore capo di Reggio Emilia, Calogero Gaetano Paci e condotta dai carabinieri del Niipaf (il nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale) di Reggio Emilia, col supporto dei colleghi di Modena, Parma e Verona. Una ventina di militari ha eseguito perquisizioni e sequestri presso uffici e laboratori pubblici e privati tra l'Emilia e il Veneto.
    Secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti, gli indagati, in concorso tra loro (devono rispondere di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici) avrebbero deliberatamente depennato la presenza di amianto dai risultati delle analisi relative a diversi campioni di rifiuti, prelevati ai fini delle analisi delegate dall'autorità giudiziaria alla stessa Arpae e provenienti da un sito nella Bassa Reggiana appartenente a una società con sede legale nel Veronese.
    L'intero impianto era stato messo sotto sequestro alla fine del 2022 perché i rifiuti da costruzione e demolizione trattati per la produzione di aggregato riciclato per l'edilizia, erano stati considerati pericolosi dagli inquirenti. L'agenzia regionale era quindi stata incaricata dall'autorità giudiziaria della caratterizzazione dei rifiuti e della ricerca dell'eventuale presenza di amianto. Ma i risultati positivi degli accertamenti di Arpae sarebbero stati parzialmente occultati e la presenza di amianto non è stata comunicata alla polizia giudiziaria, fino a quando è stata scoperta dagli investigatori, anche grazie alle informazioni rese da alcuni dipendenti della stessa agenzia.
   
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza