L’export traina la crescita del settore lattiero caseario, con un fatturato complessivo di 4,1 miliardi di euro nel 2021, mentre cala la domanda interna colpita dall’inflazione. Tra gennaio e aprile 2022 gli acquisti domestici di formaggi segnano un -5%. È quanto emerge dalla 77esima assemblea di Assolatte a Milano. Il settore, osserva il presidente dell’associazione, Paolo Zanetti, ha mostrato una “capacità di reazione eccezionale accollandosi enormi costi aggiuntivi per mesi e trasferendo a valle solo quanto strettamente necessario: lo abbiamo fatto senza alcun aiuto, senza ricorrere a finanziamenti pubblici”. Nelle esportazioni, il primo trimestre 2022 ha visto volumi di vendita a +21% nell’area Ue, che si conferma principale interlocutore. Nell’area extra-UE si consolidano i mercati Usa, canadese e cinese. Sul fronte interno sono in contrazionele vendite di latte alimentare, con -4,2% nel segmento Uht a maggio, rispetto a un anno fa, e -7,2% in quello fresco. Sono stabili le consegne di latte nel primo trimestre mentre è prudente la produzione nei derivati del latte, come formaggi (-1,1%) e creme (-4,6%). Complessivamente, nel 2021 l’export si conferma motore della crescita con aumenti a doppia cifra per tutte le categorie di prodotto nei paesi europei. Buoni risultati anche dall’area extra-UE con un incremento medio dei volumi del 9,7%. Salgono le consegne di latte del 3,3%, attestandosi a 13,1 milioni di tonnellate. Cresce anche la produzione dei derivati, con incrementi tra i più elevati dell’Unione europea. Tra i formaggi, la mozzarella si conferma il formaggio più prodotto. Buone performance anche per mascarpone e burrata. Nel comparto DOP, al primo posto c’è il Grana Padano con il 35%, seguono Parmigiano Reggiano (28%), Gorgonzola (11%) e Mozzarella di Bufala Campana (9%). Segnano il passo gli acquisti domestici sia nel latte alimentare (-2,3%) che nei formaggi (-1,5%).
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Assolatte