(ANSA) - ROMA, 25 GIU - Il Governo ora "deve scegliere dove
effettuare il riequilibrio dell'Istituto dei giornalisti, se
riportandolo in alveo pubblico - di fatto da finanziare con le
tasse del contribuente - oppure se impostare un percorso di
rientro da mantenersi in ambito privato, quindi non a carico
della fiscalità generale, con un piano di stabilizzazione
finanziaria condiviso tra i diversi livelli istituzionali
coinvolti, che intervengano in deroga, temporanea e specifica,
ai vincoli, assai stringenti, e al quadro regolatorio emergente
dalla disciplina del decreto legislativo 509/1994 (la legge
istitutiva delle prime Casse professionali privatizzate, ndr) e
di altre disposizioni di settore in materia previdenziale". Lo
si legge in una nota dell'Adepp, l'Associazione degli Enti di
previdenza privati, nella quale si sottolinea come "la crisi
dell'Inpgi è senza dubbio la conseguenza della crisi del suo
sottostante lavorativo. Siamo, infatti, passati
dall'informazione su carta, che faceva perno su professionisti
ordinistici e su regole certe, a un mondo della comunicazione
molto più ampio, ma destrutturato e caratterizzato dalle figure
professionali più varie, con inquadramenti previdenziali più
disparati". Secondo l'Associazione, di certo, "portare l'Inpgi
in difficoltà all'interno dell'Inps significherebbe invertire la
traiettoria da tempo intrapresa della privatizzazione degli Enti
di previdenza dei professionisti appartenenti al sistema degli
Ordini professionali, che ha prodotto, come anche riconosciuto
da una sentenza della Corte Costituzionale del 2017, buoni
risultati, misurabili senza gravare sui conti pubblici e che ha
dato concretezza al principio di sussidiarietà enunciato dalla
nostra Costituzione", si legge, infine. (ANSA).