(ANSA) - ROMA, 16 DIC - A partire dal 2017 "i redditi medi
delle professioni ordinistiche riprendono a salire,
stabilizzandosi al 2018-2019 sui 35.500 euro, valore comunque
inferiore a quello che si registrava nel 2010 (pari a circa
37.300 euro)". Lo si legge nel Rapporto di Confprofessioni che
oggi pomeriggio verrà illustrato al Cnel; le cifre, si precisa,
sono basate sui dati forniti dall'Adepp, l'Associazione degli
Enti previdenziali privati e privatizzati. "Comparando i redditi
medi dei lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata
dell'Inps con quelli dei professionisti che versano i contributi
alle Casse previdenziali private, si evidenzia un divario
importante (di circa 10.000 euro) a favore di questi ultimi:
nonostante la contrazione dei redditi abbia agito in misura più
forte sulle professioni ordinistiche, le differenze in termini
di profitti permangono sostenute", viene spiegato. A fronte di
situazioni contraddistinte da una crescita reddituale sostenuta
- quali ad esempio la Cassa dei veterinari, l'Enpav, (+24,7% tra
2009 e 2019), di quella del Notariato (+24,2% nello stesso
periodo per i notai) e dei periti industriali, Eppi, (+13,7%) -
si registrano professioni caratterizzate da una marcata
contrazione delle entrate: è il caso tra gli altri degli
agrotecnici (-33,4%) e degli infermieri (-32,0%), ma anche degli
avvocati (-18,4%)", recita lo studio. "Nel periodo più recente
(2014-2019) i gruppi professionali che individuano una
persistente riduzione dei redditi sono i ragionieri, gli
agrotecnici, i periti agrari, gli infermieri e i giornalisti e
pubblicisti. Il folto gruppo degli ingegneri e degli architetti
appare, invece, negli ultimi anni in ripresa (+10,4%), così come
i geometri (+9,4%) e l'ampia categoria degli avvocati (+3,4%).
Va, infine, segnalata l'intensa crescita reddituale sperimentata
nel periodo più recente dai consulenti del lavoro (+33,4%)",
sottolinea il Rapporto di Confprofessioni. (ANSA).