(ANSA) - ROMA, 07 FEB - "La politica intervenga senza
indugio, attraverso ogni iniziativa legislativa volta alla
sospensione dall'esercizio della professione forense degli
avvocati che hanno deciso di dedicare la loro attività
nell'ufficio del processo", introducendo "un divieto di svolgere
le nuove funzioni nel medesimo circondario in cui si esercita la
professione di avvocato o la si è esercitata nell'ultimo
semestre precedente all'immissione in servizio". Lo si legge in
una nota dell'Aiga, l'Associazione nazionale dei giovani
avvocati, in vista del 14 febbraio, quando prenderanno servizio
gli addetti all'ufficio del processo, vincitori del primo
concorso per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e
resilienza (Pnrr), assunti con contratto a tempo determinato per
tre anni. "Migliaia di avvocati - si sottolinea - confluiranno
negli uffici giudiziari per svolgere funzioni di ausilio alla
magistratura, dando però avvio a una serie di problematiche non
di poco conto sia sotto il profilo amministrativo, che con
riguardo alla libertà e indipendenza della professione, senza
tralasciare, da ultima, la questione dell'incompatibilità
ambientale". Per il presidente dei giovani avvocati Francesco
Paolo Perchinunno "sarebbe utile, per evitare un nuovo e
insolito fenomeno di 'forum shopping', introdurre altresì un
periodo cuscinetto tra la fine del contratto a tempo determinato
e la ripresa dell'attività forense, evitando così che un vero e
proprio abuso di posizione dominante possa andare, nel lungo
periodo, a falsare il mercato forense, e ciò specie nei piccoli
fori", si chiude la nota. (ANSA).