(ANSA) - ROMA, 13 OTT - Impennata degli aspiranti alla
professione di perito industriale, giacché "dopo anni di lieve
flessione, si arresta il calo dei candidati all'esame di
abilitazione, che tornano, dunque, a salire alla quota di dieci
anni fa". Lo si legge in una nota del Consiglio nazionale della
categoria professionale tecnica, che evidenzia come "già dal
2019 il loro numero aveva ricominciato ad assestarsi su
posizioni di segno positivo per arrivare ai quasi 1.700
dell'anno in corso. E cambia anche la composizione: secondo i
dati, infatti, crescono i laureati triennali - probabilmente a
seguito dell'evoluzione del modello di accesso alla professione
da diploma a laurea triennale con la legge 89/16 - e si modifica
l'articolazione dei profili di specializzazione", si legge.
Aumentano, quindi, "i candidati alla sezione elettrotecnica e
automazione che rappresentano circa il 35% del totale degli
aspiranti alla professione, seguiti da chi ha una
specializzazione in meccanica pari a circa il 20% e dai
termotecnici, un orientamento che sembra assecondare i nuovi
spazi di domanda che si stanno creando nel mercato del lavoro".
Per il presidente dei periti industriali italiani Giovanni
Esposito, "la professione negli anni è cambiata profondamente ed
è ancora in evoluzione", si modifica "il profilo dei nostri
iscritti e cambia anche l'approccio alla libera professione che
dopo anni di crisi generalizzata sta tornando ad essere
positivo. L'approccio al modello libero-professionale sta
tornando quello di un tempo, anche sulla scia dell'ambizioso
programma di rigenerazione che il Governo vuole portare a
compimento e per il quale serviranno tecnici qualificati,
chiamati a svolgere tutte quelle attività in cui dovranno
concretizzarsi gli investimenti del Pnrr. Le sfide sono numerose
e impegnative, ma possono rappresentare una grande opportunità
per i giovani che, attraverso l'iscrizione all'Albo, potranno
presidiare molte aree strategiche che il Piano intende
incentivare", conclude Esposito. (ANSA).