(ANSA) - ROMA, 14 OTT - Una "occasione mancata" che lascia
"delusi": è questo il primo commento del presidente di
Confprofessioni Gaetano Stella, all'indomani del via libera
dell'Aula della Camera alla proposta di legge sull'equo
compenso, che "non risponde alle esigenze e alle istanze dei
professionisti ordinisti e non ordinisti", anche perché,
osserva, "si continua a insistere sui rapporti professionali
regolati da "convenzioni" con banche, assicurazioni e grandi
imprese che, però, sono solo una parte dei clienti dei
professionisti, ma non si fa alcun riferimento ai rapporti
professionali individuali, relativi, cioè, alle singole
prestazioni, che rappresentano la maggior parte degli incarichi
attribuiti dalla Pa ai professionisti e che rimangono fuori dal
campo di applicazione della legge". Appare, poi, incalza,
"assurdo che, invece di punire il committente che non applica
l'equo compenso, venga sanzionato il professionista, senza
contare che un professionista iscritto a un Ordine andrebbe
incontro a un illecito disciplinare deontologico, mentre un
professionista non iscritto a un Ordine no". A questo punto,
chiude Stella, "possiamo solo augurarci che il Senato sappia
riportare nella giusta direzione la declinazione del principio
dell'equo compenso, che dall'esame alla Camera esce compromesso,
apportando tutte le modifiche necessarie per garantire un
corretto equilibrio nei rapporti economici tra imprese, Pa e
professionisti, al fine di garantire effettivamente - e non
soltanto sulla carta - l'applicazione di un principio che
dovrebbe essere universale", termina Confprofessioni. (ANSA).