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Sei personaggi, Pirandello al Valle

Sei personaggi, Pirandello al Valle

Fino a giugno il teatro ospita sei storici allestimenti

ROMA, 16 aprile 2019, 12:36

Redazione ANSA

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(di Marzia Apice) Il Capocomico li guarda dal palco, mentre entrano dalla platea: c'è il Padre, che sembra chiedere di salire sul palcoscenico, seguito dalla Figliastra e, ancora indietro, dalla Madre con il Giovinetto e la Bambina. Dall'altro lato invece li osserva il Figlio più grande, che resta in disparte. Sembrano vivi, e sono esattamente lì dove Pirandello li aveva posizionati, a rievocare quella disastrosa ma rivoluzionaria prima dei "Sei personaggi in cerca d'autore", avvenuta al Teatro Valle di Roma quasi 100 anni fa, il 10 maggio del 1921. E' un emozionante tuffo nella storia teatrale italiana la spettacolare installazione che anima "Manicomio! Manicomio! 1921: Sei personaggi in cerca d'autore di Luigi Pirandello", la mostra realizzata dal Teatro di Roma per rendere omaggio al grande drammaturgo siciliano e allestita fino al 2 giugno proprio lì dove tutto è cominciato, negli storici spazi del Valle. I manichini dell'installazione, vestiti con i costumi della Sartoria Farani e inseriti nel gioco di proiezioni di Ernani Paterra, saranno per il pubblico i perfetti accompagnatori di una mostra originale, inaugurata il 13 aprile, che si configura come un percorso a tappe: il progetto espositivo prevede infatti l'alternarsi di sei allestimenti storici attraverso i quali restituire ai visitatori l'essenza e la bellezza del testo pirandelliano nonché la figura carismatica e complessa del suo autore. Fino al 21 aprile la prima storica messa in scena del 1921 di Pirandello con la compagnia diretta da Dario Niccodemi; poi dal 25 al 28 aprile la ripresa moderna di Giorgio De Lullo nel 1964 con la compagnia de "I giovani"; a seguire, dal 2 al 5 maggio, il manifesto tra suggestioni e visioni della neoavanguardia romana "Pirandello chi?" costruito da Memè Perlini nel 1973; l'originale lettura di Mario Missiroli che nel 1993 vestì i personaggi in abiti settecenteschi pronti a una recita goldoniana (dal 9 al 12 maggio); infine la versione straniante di Carlo Cecchi del 2003 (dal 16 al 19 maggio) e "In cerca d'autore. Studio sui Sei personaggi" di Luca Ronconi con gli allievi dell'Accademia D'Amico nel 2012 (dal 23 maggio al 2 giugno). La mostra si colloca dunque tra il prossimo centenario dei Sei Personaggi (nel 2021 appunto) e il duplice anniversario di tre anni fa, quando, insieme ai 150 anni dalla nascita di Pirandello, caddero anche i cento anni dalla prima di "Cosi è (se vi pare)", primo manifesto della poetica di questo autore, premio Nobel per la letteratura nel 1934. "Insomma, in quattro anni, un secolo fa è maturata la rivoluzione pirandelliana, il suo rinnovamento del mondo teatrale ma anche di quello narrativo, perché non bisogna dimenticare che Pirandello fu anche innovativo autore di romanzi e racconti, che spesso anticipano i tempi poi sviluppati per le scene - spiega all'apertura Paolo Petroni, giornalista e critico teatrale che ha contribuito alla realizzazione della mostra -; in questo periodo quella dichiarazione dell'inafferrabilità della verità, la dimostrazione che ognuno possiede una propria verità e vede le cose a modo proprio si trasformerà, da strumentale e legata a un terremoto e alla follia come in 'Così è', a metafisica, esistenziale e psicologica come nei 'Sei personaggi'". "Forse per questo apparve più disturbante, tanto da suscitare violente reazioni negli spettatori della prima, che iniziarono gridando 'Manicomio! manicomio!', come oggi si intitola la mostra, e poi passarono a insulti e lancio di monetine a Pirandello, che presa la figlia tremante sottobraccio, si infilò in un'auto e scappò a casa, mentre fautori e contestatori rimasero a litigare aspramente per strada a lungo", prosegue. Oltre a un ciclo di incontri con esperti, la mostra al Valle sarà accompagnata anche da un programma di Colazioni con i Sei Personaggi: il 12, 19 e 26 maggio (ore 11) nel Foyer del Teatro Valle il pubblico potrà fare colazione ascoltando le "interviste impossibili" che il giornalista e critico teatrale Graziano Graziani condurrà al fianco di tre scrittori chiamati a conversare ognuno a proprio modo sulle figure dei personaggi.
   
   

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