"Il Sistema trasfusionale
regionale ha retto all'impatto della pandemia da Covid-19 e
anche in queste condizioni drammatiche è riuscito a garantire
l'autosufficienza regionale. Quello che preoccupa, di contro, è
però la diminuzione del numero dei donatori e il contestuale
auregione mento della loro età anagrafica". Lo ha detto
l'assessore alla Salute della Regione Abruzzo, Nicoletta Verì,
all'incontro tenuto in occasione della Giornata Mondiale del
Donatore di Sangue, che si celebra oggi per ringraziare i
donatori volontari non remunerati e per far crescere in tutti i
Paesi del mondo la consapevolezza dell'importanza che le
donazioni siano effettuate con regolarità, per poter disporre
sempre di sangue ed emocomponenti di elevata sicurezza e qualità
da utilizzare per la cura dei pazienti. Con l'assessore erano
presenti il direttore del Centro regionale sangue, Pasquale
Colamartino, il direttore del Dipartimento regionale sanità,
Claudio D'Amario, e i rappresentanti delle associazioni di
donatori di sangue che operano in Abruzzo (Avis, Croce Rossa
Italiana, Fidas, Ados e Fratres). Nel 2020 sono stati trasfuse
60.709 unità di sangue e di emocomponenti con le quali sono
stati curati ben 12.822 pazienti. A questi si aggiungono tutti
coloro che sono stati curati con i farmaci plasmaderivati.
"Tutti i pazienti che hanno avuto necessità di essere
sottoposti a terapia trasfusionale - continua l'assessore - in
particolare cronici e fragili, hanno potuto beneficiare in ogni
momento di adeguate scorte di sangue ed emocomponenti e di
un'efficiente organizzazione trasfusionale in tutti gli ospedali
regionali. Un obiettivo raggiunto innanzitutto grazie allo
straordinario impegno dei donatori di sangue abruzzesi, delle
associazioni di volontariato e del personale dei Servizi
Trasfusionali, che durante la pandemia non hanno mai smesso di
garantire la donazione di sangue".
La pandemia ha avuto un impatto negativo sul numero e
sull'età dei donatori di sangue: nel 2020 si è infatti
evidenziato un calo progressivo del numero dei donatori totali
di sangue (33.654 pari a -2,6%) ed in particolare di quelli
nuovi (4.701 pari a -3,5%). Sono diminuiti anche i donatori in
aferesi (sono quelli che donano plasma o altri emocomponenti),
che nel 2020 sono stati 4.462 (-5,6%). Continua inoltre a salire
l'età media dei donatori (+ 1,9 % nella fascia di età compresa
trai 56 - 65 anni), mentre diminuisce il numero dei donatori in
particolare nella fascia di età compresa trai 18 e 25 anni (-
7,4%), e in quella tra 36 e 45 anni (-5,5%).
"Il trend riferito al progressivo calo del numero dei
donatori e all'aumento della loro età media registrato in
Abruzzo, come in molte altre parti del Paese - ha aggiunto
Colamartino - è stato aggravato dall'impatto psico-sociale e
socio-economico che la pandemia ha determinato sulla popolazione
italiana. Per questo motivo la Regione, oltre alle misure di
sostegno già previste nel Programma per l'autosufficienza 2021,
ha deciso di attivare presso il Centro regionale Sangue un
Osservatorio per lo studio delle dinamiche sociali e sanitarie
del dono del sangue, che opererà in stretta collaborazione con
le Organizzazioni di donatori di sangue abruzzesi. La finalità
dell'Osservatorio è quella di elaborare, con il supporto di
esperti di settore, studi, ricerche e proposte operative in
merito al miglioramento delle prassi attualmente utilizzate per
promuovere la donazione volontaria non-remunerata e delle
strategie di comunicazione sociale, rivolte in particolare al
target delle giovani generazioni e di quelle socialmente più
colpite dalla pandemia".
Oltre a specifiche campagne di sensibilizzazione sul tema
della donazione, sono allo studio una serie di altre azioni, tra
cui la riorganizzazione complessiva delle attività di chiamata
dei donatori e della raccolta del sangue, finalizzata a
garantire un ampliamento e una maggiore flessibilità dell'orario
di accesso dei donatori (anche con donazioni pomeridiane) e
delle giornate di raccolta (come la domenica).
L'Abruzzo è una delle Regioni all'avanguardia per quanto
riguarda le donazioni di sangue: già da anni si è dotata di un
sistema organizzato regionale unico e non suddiviso per bacini
provinciali. Una scelta strategica che ha ottimizzato l'intera
rete, insieme ad altre iniziative come la costituzione di una
task force regionale specifica per il sistema trasfusionale; la
programmazione su base mensile degli obiettivi autosufficienza
regionale e aziendale; monitoraggio giornaliero della raccolta e
delle scorte di sangue; monitoraggio settimanale dei consumi e
della produzione di sangue. Nelle fasi più acute della pandemia
sono stati adottati percorsi per la sicurezza della donazione e,
più recentemente, è stata promossa la campagna di vaccinazione
anti Covid 19 destinata ai donatori.
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