Papa Francesco torna a sollecitare
una maggiore presenza di laici, e in particolare di donne, in
posti di 'comando' nella Chiesa. A tale proposito, oggi
all'Angelus ha ricordato la sua intenzione di preghiera per
questo mese di ottobre: "Preghiamo perché i fedeli laici,
specialmente le donne, partecipino maggiormente nelle
istituzioni di responsabilità della Chiesa"." Perché nessuno di
noi è stato battezzato prete né vescovo - ha osservato il
Pontefice -: siamo stati tutti battezzati come laici e laiche. I
laici sono protagonisti della Chiesa". "Oggi c'è bisogno di
allargare gli spazi di una presenza femminile più incisiva nella
Chiesa, e di una presenza laica, si intende, ma sottolineando
l'aspetto femminile, perché in genere le donne vengono messe da
parte", ha ribadito. Secondo papa Bergoglio, che a tale riguarda
non lascia spazio a dubbi, "dobbiamo promuovere l'integrazione
delle donne nei luoghi in cui si prendono le decisioni
importanti".
"Preghiamo affinché, in virtù del battesimo, i fedeli laici,
specialmente le donne, partecipino maggiormente nelle
istituzioni di responsabilità nella Chiesa - ha quindi aggiunto
-, senza cadere nei clericalismi, che annullano il carisma
laicale e rovinano anche il volto della Santa Madre Chiesa".
Sempre all'Angelus, il Papa ha espresso "vicinanza alle
popolazioni colpite dagli incendi che stanno devastando tante
regioni del Pianeta". Il riferimento è alla costa ovest degli
Stati Uniti, in particolare alla California, e alle regioni
centrali del Sudamerica, alla zona del Pantanal, al Paraguay,
alle rive del fiume Paraná, all'Argentina. "Molti incendi sono
causati dalla persistente siccità - ha affermato -, ma non
mancano quelli provocati dall'uomo. Il Signore sostenga quanti
stanno soffrendo le conseguenze di queste catastrofi e ci renda
attenti a preservare la creazione".
E in merito al conflitto del Nagorno-Karabakh, ha
"apprezzato" il cessate il fuoco tra Armenia e Azerbaigian "per
motivi umanitari, in vista del raggiungimento di un sostanziale
accordo di pace". "Nonostante la tregua si dimostri troppo
fragile" ha poi richiamato, "incoraggio a riprenderla ed esprimo
partecipazione al dolore per la perdita di vite umane, per le
sofferenze patite, nonché per la distruzione di abitazioni e
luoghi di culto".
Francesco non ha mancato di ricordare la beatificazione, ieri
ad Assisi, di Carlo Acutis, "ragazzo 15/enne, innamorato
dell'Eucaristia. "Egli non si è adagiato in un comodo
immobilismo, ma ha colto i bisogni del suo tempo, perché nei più
deboli vedeva il volto di Cristo. La sua testimonianza indica ai
giovani di oggi che la vera felicità si trova mettendo Dio al
primo posto e servendolo nei fratelli, specialmente gli ultimi",
ha detto il Papa, invitando a un applauso per il "nuovo giovane
Beato 'millennial'".
Intanto ieri sera, con un videomessaggio al TED-Countdown,
evento globale online per soluzioni immediate in risposta alla
crisi climatica, Bergoglio ha fatto appello ad "agire con
urgenza se vogliamo avere una speranza di evitare cambiamenti
climatici radicali e catastrofici". Ha quindi suggerito "tre
piste di azione". La prima è "di promuovere, ad ogni livello,
un'educazione alla cura della casa comune, sviluppando la
comprensione che i problemi ambientali sono legati ai bisogni
umani". La seconda proposta è di "mettere l'accento sul diritto
all'acqua e all'alimentazione". La terza è la "transizione
energetica": "una sostituzione progressiva, ma senza indugio,
dei combustibili fossili con fonti energetiche pulite".
E "per favorire questo cambiamento" ha proposto di "escludere
dagli investimenti le compagnie che non soddisfano i parametri
dell'ecologia integrale" e "premiare quelle che si adoperano
concretamente in questa fase di transizione per porre al centro
della loro attività parametri quali la sostenibilità, la
giustizia sociale e la promozione del bene comune".
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