Un'accelerata per porre fine alle
discriminazioni di genere nel mondo del lavoro, con una
strategia di promozione in vista dell'arrivo del Recovery fund
ma anche attraverso l'arma delle denunce tramite piattaforme
anonime. Il ministro del Lavoro Andrea Orlando cala un asso
'pesante' e che solleverà sicuramente critiche al webinar
"Obiettivo 62% - l'occupazione femminile come rilancio
nazionale" dove partecipano numerosi suoi colleghi di governo:
Vittorio Colao, Elena Bonetti, Mariastella Gelmini, Mara
Carfagna, Enrico Giovannini, assieme al mondo
dell'associazionismo e altri.
Il tema è quanto mai attuale visto che il Covid ha colpito
duro proprio l'occupazione femminile, aumentando un divario che
era già alto nel nostro paese, fanalino di coda rispetto ai suoi
pari. E così Orlando parla della creazione di " meccanismi di
piattaforme anonime che denuncino chi viola l'articolo 27" del
codice delle Pari opportunità che prevede il divieto di fare
"domande sulla vita personale alle donne al momento
dell'assunzione". Certo lo Stato, riconosce, deve fare la sua
parte dove ora è carente: "abbiamo due Italie e in una le
infrastrutture sociali non ci sono e lavorare per una donna è
praticamente impossibile". Per questo è "imprescindibile"
approvare finalmente il Livelli essenziali delle prestazioni che
consentano di "misurare" le prestazioni del welfare: "Avere
standard unici è una risposta potente per evitare
l'impraticabilità del lavoro per milioni di donne o la scelta"
di lasciare "con la nascita del primo figlio". Al Nord e nelle
grandi aree urbane dove ci sono i servizi, ha osservato
"l'occupazione femminile è più alta".
La ministra per le Pari Opportunità, Elena Bonetti parla
quindi di una strategia che "promuova l'empowerment femminile,
la parità di genere come elemento non solo di giustizia ma di
sviluppo sostenibile": Sto "chiedendo - dice - a tutti i miei
colleghi ministri di andare ad individuare delle azioni positive
che riguardano le donne. Nel senso che, se c'è un'azione di
aumento della forza lavoro, all'interno di questo ambito
dobbiamo garantire che ci sia un numero di donne che vada a
sanare il gap nel mercato del lavoro".
Un ruolo importante lo avrà anche il Recovery: come spiega
il ministro delle infrastrutture Enrico Giovannini "stiamo
lavorando con Istat e altri soggetti per sviluppare una
metodologia per una valutazione di impatto dei quasi 48 miliardi
di investimenti che riguardano il nostro ministero rispetto alle
tre priorità trasversali del Recovery, Sud, giovani e donne. Una
metodologia che poi si possa applicare anche agli investimenti
fuori dal Next Generation Eu". E infine il ministro
dell'innovazione Vittorio Colao pone l'accento sulla necessità
che già alle superiori, le materie scientifiche e tecnologiche
(Stem) siano scelte dalle ragazze, che le aziende e gli enti
siano più trasparenti nei dati sull'occupazione femminile
(pubblicandoli sui loro siti). C'è poi il tema smart working che
dopo l'euforia iniziale, inizia a mostrare i suoi lati meno
piacevoli e di commistione lavoro-vita privata. L'ex manager
sottolinea l'urgenza di un cambiamento culturale per bene
organizzare il lavoro da casa e per evitare che questo finisca,
paradossalmente, a penalizzare proprio le donne.
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