"E' gravissimo che un calciatore
dica in campo 'negro'. E' assurdo anche che Juan Jesus lo abbia
detto all'arbitro che non ha preso provvedimenti. Acerbi ha
chiesto scusa. quindi ammette di averlo detto ma le scuse non
bastano oggi, non è tollerabile". Così lo scrittore Maurizio De
Giovanni commenta con l'ANSA l'episodio avvenuto ieri sera a San
Siro durante Inter-Napoli. Il difensore del Napoli Juan Jesus al
13' della ripresa ha subito l'offesa da Acerbi e lo ha detto
all'arbitro La Penna.
"Le parole dette durante la partita - spiega De Giovanni -
rimangono in campo ma solo se non feriscono tutti. Puoi
accettare le scuse ma la verità è che se dico 'negro' a te lo
dico a tutti, le cose non finiscono in campo. E' un atto
gravissimo che va sanzionato, è gravissimo dirlo anche in
concomitanza con la giornata internazionale per l'eliminazione
della discriminazione razziale. L'arbitro non avrebbe dovuto
passarci sopra. Oggi io dico anche che non voglio voler essere
rappresentato da Acerbi nella Nazionale italiana, non deve
essere convocato, chi dice una parola del genere non può
rappresentare gli italiani a nessun livello".
Lo scrittore partenopeo sottolinea anche che "se io dicessi
questa parola a un muratore che lavora da me sarebbe giusto che
io venissi sanzionato gravemente. Quindi, oggi mi chiedo perché
dovrebbe passarla liscia un giocatore di 36 anni? Non è
possibile, a 17 anni puoi essere non educato e ti perdoniamo
insegnandoti di non farlo mai più. Ma oggi invece su Acerbi
chiederei a Thuram cosa ne pensa, vorrei chiedere a tutti i
livelli i giocatori nell'Inter a che livello una cosa del genere
può passare".
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