NAPOLI - La vittoria era stata già raggiunta insegnando ai giovani difficili ad andare a vela, ma Scugnizza ha dimostrato di essere vincente anche in mare. La barca dell'armatore De Blasio con a bordo i tre ragazzi del progetto vela dell'Associazione Jonathan è infatti arrivata seconda nella Regata dei Tre Golfi, nella categoria Orc, classe 3-5, dietro al vincitore Angry Red, di Domenico Cicala, Campione Italiano nel 2014. Una conclusione da podio entusiasmante per il progetto sostenuto da Whirlpool che ha visto protagonisti l'equipaggio e i giovani affidati a Jonathan dal tribunale dei minori: "E' stata una regata durissima - spiega Michele De Giovanni, lo skipper che ha insegnato in questi sei mesi la vela ai giovani ed è stato protagonista su Scugnizza della regata - con onde anche di tre metri di altezza, e raffiche di vento fino a 45 nodi. I ragazzi hanno sofferto ma anche reagito alla grande, facendosi trovare sempre pronti ad eseguire i comandi e le manovre durante la regata. Il momento più duro? Quando, poco prima di Ponza, siamo finiti sotto una fitta grandinata, ma alla fine è stata una gioia vederli, distrutti ma felici, a terra". Le condizioni meteo difficilissime hanno portato a numerosi ritiri, tra cui quello del vincitore dello scorso anno Chestress, nella regata che alla fine è stata vinta da Cippa Lippa 8, di Guido Paolo Gamucci, seguita nella classifica overall da Fra Diavolo e Lisa, rispettivamente secondo e terzo. "Siamo molto soddisfatti - spiega Pierre Levy, capo della comunicazione di Whrilpool che ha sostenuto l'iniziativa dei ragazzi a vela - del risultato ma in realtà avevamo già vinto tutti prima di partire: ha vinto chi ha avuto l'opportunità di dare e chi ha colto una seconda opportunità. Per noi è fondamentale lo scopo educativo del progetto per rimarcare la nostra presenza sul territorio della Campania al di là della presenza economica e produttiva". Per Levy il successo è arrivato da un network vincente: "E' stato bello in queste settimane - spiega - riunire in una rete virtuosa una serie di attori diversi tra loro: le istituzioni, le autorità giudiziarie, l'armatore, un'azienda multinazionale come Whirlpool e gli operatori sociali. Quando le eccellenze del territorio fanno rete, le cose funzionano". E alla fine del progetto vela anche l'Associazione Jonathan Onlus è pronta a rilanciare: "Ci piacerebbe - spiega Silvia Riccardi, responsabile dell'associazione che si occupa di giovani affidati dal tribunale - porci un obiettivo ancor più ambiziosi, quello di comprare una piccola barca a vela, per rendere questo progetto permanente". Perché sempre più giovani a rischio possano trovare la giusta rotta.
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