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Mafia:Orlando,segno di democrazia debole

Mafia:Orlando,segno di democrazia debole

Stati generali lotta criminalità organizzata a Milano 23-24/11

ROMA, 16 novembre 2017, 14:20

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Il caso Ostia ci dice che gli scenari sono cambiati e mentre in realtà tradizionali ci sono segnali di riscossa dal parte della società, in nuove realtà le mafie si affermano". Lo ha sottolineato il ministro della Giustizia Andrea Orlando, che, presentando a Roma, al ministero, gli Stati generali della lotta alle mafie in programma a Milano il 23 e 24 novembre, ha affermato che "la resistenza delle mafie è lo specchio della crisi sociale e della politica. Le mafie - ha detto - giocano sull'arretramento dei corpi sociali e si inseriscono nelle loro crepe". E "con un welfare che compete con quello dello Stato, sfidando le progettualità locali", mettono in atto una "perversa innovazione" e "rischiano di essere esse stesse gli ultimi corpi sociali sopravvissuti". Per questo "evidenziano la debolezza della democrazia in questa fase storica".

    Il progetto degli Stati generali - che ha alle spalle un anno di preparazione, coinvolgerà 220 esperti e sarà organizzato in 10 tavoli tematici - analizzerà il fenomeno, gli strumenti di contrasto e i loro limiti, e si connota come "una nuova iniziativa di carattere culturale per individuare cos'è la mafia oggi e come sconfiggerla". Perché "se è vero che la mafia non ha vinto - ha detto il ministro - non possiamo dire neppure che abbia perso". E per contrastarla "non basta solo l'apparato normativo, a cui soprattutto in passato si è voluto dare una valenza salvifica, ma serve un'azione culturale".

    Gli Stati generali si apriranno giovedì 23 nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale a Milano e proseguiranno il giorno successivo, quando, nel pomeriggio, è prevista anche la presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Moltissime le personalità coinvolte: Cafiero De Raho, nuovo procuratore nazionale antimafia, e Franco Roberti, procuratore antimafia uscente; numerosi magistrati tra cui Giuseppe Pignatone, Nicola Gratteri, Roberto Scarpinato; il vice presidente del Csm Giovanni Legnini, Rosy Bindi, presidente dell'Antimafia, Raffaele Cantone presidente dell'Anticorruzione, i ministri dell'Interno Marco Minniti, dell'Istruzione Valeria Fedeli, delle Politiche agricole Maurizio Martina, il neo presidente della Regione Sicilia Nello Musimeci.

    Primo obiettivo della due giorni, "un documento condiviso - ha spiegato Orlando - che chiameremo Carta di Milano e invieremo al governo e all'Europa". 

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