L'Autorità Nazionale Anticorruzione
ha inviato al presidente del Consiglio, ai presidenti di Camera
e Senato e al Ministro delle Infrastrutture e della mobilità
sostenibili, un atto di segnalazione sottolineando l'opportunità
di modificare i commi 1 e 11 dell'articolo 89 del Codice degli
Appalti, in relazione al cosiddetto avvalimento, per allineare
la disciplina alle indicazioni della Commissione europea.
"Questo - spiega una nota dell'Anac - anche a seguito della
procedura di infrazione verso l'Italia e alla decisione della
Corte di Giustizia europea resa con sentenza del 3 giugno 2021".
In particolare, è stata suggerita l'opportunità "di eliminare
la previsione che impone, nei casi di utilizzo delle competenze
di un soggetto terzo (l'avvalimento), l'esclusione del
concorrente in relazione a false dichiarazioni rese dall'impresa
ausiliaria, senza consentirne la sostituzione". Inoltre, è stato
suggerito di chiarire che "il divieto di ricorso all'istituto
dell'avvalimento non si estende all'appalto nel suo complesso,
ma è riferito soltanto agli specifici lavori o componenti di
notevole contenuto tecnologico o di rilevante complessità
tecnica compresi nell'appalto (categorie super-specialistiche)".
Infine, il governo e il parlamento sono stati invitati a "una
riflessione sui divieti di avvalimento a cascata, tutelando, da
un lato, la massima partecipazione alle procedure di affidamento
e, dall'altro, il corretto svolgimento delle operazioni di gara
e il mantenimento, in capo a tutti i soggetti coinvolti, della
responsabilità in relazione alla prestazione dedotta in
contratto".
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